Società dei concerti di Trieste, recital pianistico di Paul Lewis

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Società concerti trieste concerto pianista paul lewis 1In programma tre sonate di Ludwig Van Beethoven

Dopo il successo del concerto con Angela Hewitt continuano nel mese di marzo gli appuntamenti con la Società dei Concerti al Teatro Rossetti di Trieste con musicisti di straordinario spessore. Il 2 marzo (ore 20.30) ritorna a Trieste il famoso pianista inglese di Liverpool Paul Lewis. Il concerto sarà preceduto da una conferenza di Guido Barbieri.

La carriera di Lewis sta decollando in questi anni: internazionalmente considerato uno dei migliori interpreti contemporanei, ha ottenuto, tra i molti premi, il Royal Philarmonic Instumentalist of the Year Award, il South Bank Show Classical Music Award, il Diapason d’or dell’anno in Francia i due successivi premi Edison in Olanda, il 25 Premio Internazionale Accademia Musicale Chigiana a Siena e 3 Premi Gramophone, incluso il disco dell’ anno 2008. Ospite regolare dei più importanti festival e sale da concerto europee ed internazionali, ha collaborato con molti grandi direttori, fra cui Sir Colin Davis, Bernard Haitink, Christoph von Dohnany, Sir Mark Elder, Sir Charels Mackerras, Wolfgang Sawallisch, Daniel Harding, Sir Andrew Davis w Andris Nelsons.

Nei mesi passati e nei prossimi Lewis ha suonato e suonerà con tutte le più importanti orchestre inglesi e americane, con l’Orchestra della Radio Bavarese e l’Orchestra del Concertgebouw, con la NHK e la Tonhalle di Zurigo e con la Mahler Chamber Orchestra. Sarà inoltre ospite, in récital, della Royal Festival Hall, della Philharmonie di Berlino, della Konzerthaus di Vienna, dell’Orchestra Hall di Chicago, del Concertgebouw e di molte altre.

Noto per essere stato allievo di Alfred Brendel, Lewis ha legato il suo repertorio ai nomi di Beethoven e Schubert, dei quali ha suonato quasi l’intera opera pianistica.

Lewis porta a Trieste uno dei suoi compositori preferiti, Beethoven, a cui ha dedicato gran parte della sua carriera con un programma interamente dedicato al mondo delle Sonate per pianoforte, di cui ne suonerà le ultime tre, scritte in un periodo in cui il compositore stava estendendo i confini dello stile classico. Il programma prevede la passione e malinconia dell’op. 109, l’opera centrale 110 che esprime le emozioni contrastanti di un uomo che perde l’udito e per chiudere il programma, Lewis interpreta l’ op. 111 in cui Beethoven evoca un viaggio dalle tenebre alla luce celeste.