Eccesso di velocità in superstrada: il Tribunale di Trento annulla multa

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La motivazione addotta dal giudice è che i cartelli di avviso di controllo della velocità apposti sul lato destro della strada non sono visibili dai veicoli che viaggiano sulla corsia di sorpasso

 

polstrada ControllovelocitàTelelaser FontaleUna sentenza che sicuramente farà discutere e che renderò senza dubbio più difficile effettuare i controlli sul rispetto dei limiti di velocità lungo le strade extraurbane a doppia corsia di marcia, come le tangenziali. 

Il Tribunale di Trento ha annullato in appello una multa inflitta ad un automobilista che correva a 179 chilometri orari, il doppio del limite di velocità fissato a 90 km/h. La sentenza avrà un sicuro effetto sulle modalità di controllo sull’osservanza dei limiti: per rispettare il Codice della Strada su un’arteria a doppia corsia non basta infatti che la pattuglia sia visibile e che un cartello a distanza adeguata avvisi dei controlli in corso. Occorre che l’avviso sia sempre ben visibile anche agli automobilisti che impegnano la corsia di sorpasso. La conseguenza spicciola è che ci devono essere due cartelli, uno a sinistra e l’altro a destra, cosa che renderà complicati i controlli, oltre che esporre a rischi le pattuglie, visto che per apporre il cartello in prossimità della corsia di sorpasso gli addetti devono attraversare la strada.

La causa civile intentata dall’automobilista con il piede pesante ha incassato una vittoria per nulla scontata, risparmiando 10 punti di patente e un’ammenda da 822 euro. La contravvenzione risale all’8 aprile del 2014, quando l’Audi A3 fu pizzicata dal telelaser azionato dalla polizia locale di Trento sfrecciare a 179 chilometri orari (oltre 60 km/h del consentito) al chilometro 373 della Statale del Brennero. L’automobilista venne subito fermato dalla pattuglia (il telelaser consente di “beccare” i trasgressori circa 500 metri prima del posto di controllo), co l’immediata elevazione della contravvenzione e sospensione della patente, oltre al maximulta. Solo che il conducente ebbe l’avvertenza di inserire nelle osservazioni del verbale che il segnale annunciante i controlli di velocità era posizionato solo sula corsia di destra e non anche su quella di sinistra dove viaggiava il contravvenzionato. Un cavillo che ha consentito al legale di ottenere dal Tribunale l’annullamento del provvedimento, dopo che in primo grado il Giudice di Pace lo aveva confermato. Secondo l’estensore della sentenza di riforma, il giudice Roberto Beghini, «trattandosi di carreggiata a doppia corsia, i cartelli dovevano essere due, precisamente uno a destra ed un altro a sinistra della stessa carreggiata in quanto un automobilista in fase di sorpasso, come lui, non sarebbe stato in grado di vedere il cartello posto sulla destra della carreggiata essendo coperto dal veicolo sorpassato». Insomma, un’interpretazione estensiva, ma formalmente corretta, di quanto disposto dall’articolo 142, comma 6 bis del Codice della Strada, secondo cui i controlli stradali sulla velocità non devono costituire “imboscate” ai danni degli automobilisti. Sentenza che probabilmente aprirà una discussione in sede giuridica e politica sulle modalità di effettuazione dei controlli sulle superstrade e sulle tangenziali.