Autonomia trentina e sudtirolese in bilico? Qualche parlamentare faccia l’esame di coscienza!

0
415
Palazzo Provincia Trento
Autonomia è una ricchezza da esportare, non da cancellare!

 

Palazzo Provincia TrentoDi Claudio Civettini, Consigliere Lista Civica Trentina, Provincia di Trento

Il deputato del Pd Francesco Palermo lancia un grido d’allarme per l’Autonomia trentina, poiché secondo la sua analisi, non basterebbero più le argomentazioni della tradizione per giustificarne il mantenimento, ma azioni di sostanza, che ne delineino i vantaggi per lo stato nazionale accentratore.

CIVETTINI CLAUDIOEbbene, forse in preda alle paure destate dal risultato referendario della Catalogna, improvvisamente tutto sembrerebbe più debole per le Autonomie speciali virtuose, volutamente mescolate con quelle politicamente truffaldine di qualche altra regione, che ha trasformato in sudditanza, la fame di lavoro e sviluppo dei propri cittadini.

Ora, se la situazione è quella descritta dall’onorevole democratico, il quale non perde l’occasione di descrivere ai parlamentari di altre regioni che la delegazione di parlamentari trentini sarebbe considerata una lobby di piccoli poteri locali, probabilmente il fallimento è anche e soprattutto di coloro – soprattutto della maggioranza eletta Pd, Upt, Patt – che non hanno saputo rappresentare a modo, le peculiarità, le specificità e il radicamento del sistema Autonomo nella gestione delle nostre valli in Parlamento.

Certo che se l’interpretazione autentica del senso dell’autonomia percepita in sede romana è quella illustrata, ci sono buoni motivi per esserne preoccupati e allora serve un’immediata sferzata, anche nella trasparenza di tutte le scelte politiche locali, emarginando tutte quelle situazioni che hanno destato tanta perplessità fuori dai nostri confini e trasformato in privilegi,quelle competenze che ci rendono propriamente speciali, non solo per storia, ma anche per gestione e futuro.

Un atto di coraggio, che non può pensare solo alla gestione dei piccoli interessi quotidiani della politica partitica, ma di una nuova capacità di comunicare in modo diverso, i valori aggreganti dell’Autonomia speciale. 

Il dott. Mieli, recentemente venuto a Trento proprio per rappresentare i valori dell’Autonomia nella giornata che la “festeggiava”, ha detto chiaramente che il nostro sistema è penalizzato dall’associazione ad altre autonomie sempre speciali ma non nella gestione, parlando espressamente dello scandalo Sicilia, invitando la Politica trentina ad essere meno autoreferenziale all’interno dei nostri confini e dialogando invece, con  tutti i capoluoghi delle regioni, sul valore di una gestione Autonomistica del Trentino e del Sudtirolo, per far conoscere la portata ideale di tradizione e concretezza quotidiana.

Questo, per affermare anche, che non sarà il centralismo dello Stato a sovvertire un sentimento territoriale diffuso e che  le Autonomie regionali o territoriali, sull’esempio trentino e sudtirolese, potranno essere strumento di riassetto anche di uno Stato Federale, che deve cacciare, distruggere ed espellere dalla politica  il marciume delle ruberie e dei privilegi, dando dignità alla capacità di trovare, ideare, e dar soluzioni alle esigenze locali, non in senso lobbystico, ma quale metodo per far vincere e convincere, ad una convivenza altrimenti sempre più a rischio.

Ecco allora fondamentale il ruolo della concretezza quotidiana e della comunicazione, che deve essere certamente gestito dai presidenti della Provincia verso l’esterno, ma che deve concretarsi in passaggi di gestione inattaccabili da tutti i punti di vista, anche nella gestione legislativa.