Friuli Venezia Giulia, il progetto “Imprenderò 4.0” crea nuova impresa

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fvg imprenderò 4.0
Iniziativa della regione per promuovere la cultura imprenditoriale. 6.500 le ore di consulenza individuale erogate, 4.000 le persone in aula, 350 i progetti di impresa

 

fvg imprenderò 4.0C’è voglia di impresa in Friuli Venezia Giulia. Lo confermano i dati di “Imprenderò 4.0”, il progetto, giunto alla quarta edizione, promosso e finanziato dalla regione Friuli Venezia Giulia nell’ambito del Fondo Sociale Europeo (Programma operativo 2007/2013 – Asse 2 Occupabilità PPO 2013, Programma Specifico n.8) e dal Programma esterno parallelo del POR FSER 2007/2013 (rientrante nel Piano di azione e coesione – PAC – Garanzia Giovani FVG) e arrivato a conclusione in questi giorni. 

A poco più di un anno dall’inizio dell’attività previste dal progetto, sono circa una cinquantina le imprese già attivate in Regione e molte stanno concludendo il loro iter di attivazione. Le nuove imprese coprono settori tra loro davvero eterogenei: si passa dai business più tradizionali alle startup innovative. Nello specifico, i settori sono così suddivisi: 2% agricoltura, 13% artigianato, 34% commercio/ristorazione, 13% ITC, 36% servizi, 2% startup innovative. 

Alcune startup innovative, nate a seguito del percorso proposto da “Imprenderò”, hanno partecipato a “Start Cup Fvg” – un’iniziativa promossa dagli Atenei regionali, dalle Fondazioni bancarie, da Confindustria Fvg in collaborazione con i parchi scientifici tecnologici regionali e col sostegno della Regione Fvg – e una di esse ha anche vinto la competizione nella categoria IDEAS. Tutto questo a riprova che fare sistema, costruire reti e sviluppare nuove competenze è fondamentale per creare e mantenere impresa. Il progetto “Imprenderò 4.0” si è mosso in tale direzione, attuando collaborazioni e sinergie con gli attori che operano sul territorio, creando al contempo nuove e stimolanti iniziative in Friuli Venezia Giulia. 

La forma giuridica delle neoimprese è 30% lavoratore autonomo e 70% impresa individuale/società. A livello territoriale le neoimprese sono così distribuite: 43% provincia di Pordenone, 39% provincia di Udine, 13% provincia di Gorizia, 2% provincia di Trieste, 2% estero (mediante internazionalizzazione d’impresa).

Ha sostenuto lo sviluppo di oltre 350 progetti d’impresa (di cui circa 80 da parte degli under 30 – Garanzia Giovani) con oltre 6.500 ore di consulenza individuale.

“Imprenderò” ha realizzato un programma di educazione all’imprenditorialità molto intenso e vasto, coprendo l’intero territorio regionale, con circa 4.000 partecipanti in aula, ai più di 140 seminari informativi e di orientamento e ai 36 corsi di formazione. Il successo di questo progetto è confermato anche dal fatto che Imprenderò 4.0 è stato considerato “buona pratica” a livello nazionale ed è stato inserito come esempio di esperienza virtuosa promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel volume “Garanzia Giovani: una sfida”.

Presenti all’evento l’assessore regionale al lavoro Loredana Panariti, l’assessore all’innovazione del comune di Udine Gabriele Giacomini e il direttore del Consorzio Friuli Formazione – ente capofila del progetto – Andrea Giacomelli che hanno rimarcato il buon esito delle iniziative messe in campo dai 10 partner di progetto.

Panariti, rimarcando il successo dell’iniziativa, ha posto l’attenzione sull’importanza di supportare queste nuove imprese sottolineando che la Regione metterà a disposizione «10 milioni del FESR  (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) proprio per queste iniziative; parte saranno riservate a startup innovative e parte a imprese tradizionali. Quest’ultime rivestono un ruolo importante per il tessuto socioeconomico regionale». Panariti, confermando la volontà regionale di rifinanziare questa importante progettualità, ha ribadito la centralità del «capitale sociale, di investire sulle persone, di innescare dei percorsi virtuosi di sviluppo e costruire modelli culturali di condivisione, portando al centro la fiducia delle persone, delle proprie capacità, e l’importante delle relazioni».

«Oltre ai buoni risultati del progetto – commenta Giacomelli – ritengo si debba dare la giusta rilevanza al valore che questo programma di educazione all’imprenditorialità ha portato in termini di accrescimento del livello di competenze sul nostro territorio, creando così le condizioni necessarie per lo sviluppo di nuove imprese».