Il NordEst sollecita il Governo Renzi e gli enti locali a realizzare le infrastrutture fondamentali per il territorio

0
384
cispadana tracciato di progetto
Zuccato: «fondamentale completare l’alta velocità ferroviaria tra Milano e Venezia e la Valdastico Nord, oltre a  potenziare il proto di Venezia». «Completare la Cispadana» la richiesta dei comuni di Modena e Ferrara

 

cispadana tracciato di progettoIl NordEst chiede al Governo Renzi e alle amministrazioni locali di sbloccare le infrastrutture ferme che sono fondamentali per lo sviluppo del territorio e della sua economia.

Il presidente di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a seguito di quello che viene definito lo stallo che negli ultimi mesi ha tenuto bloccate le opere progettate per modernizzare le infrastrutture del Veneto. Zuccato evidenzia che il Veneto rappresenta un’importante piattaforma logistica dell’Europa, ma ad oggi rimane ancora irrisolta l’inadeguatezza del sistema infrastrutturale, con uno svantaggio competitivo per le aziende. 

Secondo Zuccato, opere come l’alta velocità tra Milano e Venezia, l’autostrada Valdastico Nord e l’intervento al porto di Venezia, sono necessarie per il rilancio del sistema economico della regione e dell’Italia e non possono più attendere e il presidente degli industriali ha rivolto un appello a Renzi affinché il Governo proceda con determinazione nella loro realizzazione. «Si tratta – scrive Zuccato – di interventi che poggiano su risorse già stanziate, o di fonte privata o estera, che non implicano la richiesta di nuovi fondi. Tra l’altro, alcune di queste sono inserite nel provvedimento di rilancio del Paese “Sblocca Italia”. Senza dimenticare l’importante ricaduta economica e sulla società: queste opere consentiranno alle imprese ed ai territori di generare ricchezza e nuova occupazione, di essere forti negli scambi internazionali, oltre a limitare l’inquinamento e assicurare maggiore sicurezza sulle strade. Entrando nel merito delle opere in questione, l’alta velocità e capacità tra Milano e Venezia, in particolare il tratto Brescia-Padova, è strategica – dice Zuccato – per il riassetto dei traffici e per dare risposte ai problemi d’inquinamento, in un’area di particolare criticità come la pianura padana. Pur con una dotazione di oltre 3 miliardi di euro, stanziati dalla finanziaria 2014, e progetti pronti per buona parte dei lotti del tracciato, i cantieri sono ancora fermi. E’ trascorso già un anno, a causa della mancata convocazione del Cipe, chiamato a dare il benestare definitivo per i ritardi dell’istruttoria tecnica ministeriale». Per quanto riguarda l’autostrada Valdastico Nord, «il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha individuato un iter di condivisione anche con la provincia di Trento, ma il previsto “tavolo tecnico” procede con lentezza» sottolinea il leader degli industriali veneti. Infine le proposte per il porto di Venezia, tra questione delle grandi navi e rilancio commerciale: «si è individuata una soluzione – approvata da regione Veneto, comune di Venezia, Autorità portuale – che consente allo scalo di mantenere la propria centralità nel traffico crocieristico, rispettando le esigenze ambientali».

Dal Veneto all’Emilia Romagna: «troppi ritardi, l’autostrada regionale Cispadana è decisiva per il territorio». Parola dei sindaci di Modena e Ferrara, Gian Carlo Muzzarelli e Tiziano Tagliani, presidenti delle rispettive province, che hanno scritto al Governo Renzi e al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini per invitarli ad intervenire. «Troppe criticità tuttora bloccano l’iter della Cispadana, pianificata da decenni dalla Regione per dotare la porzione settentrionale delle province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara di un nuovo asse est-ovest fra l’A22 e l’A13», fortemente voluto dal territorio e «da realizzarsi in tempi rapidi, per favorire la mobilità sostenibile e lo sviluppo». L’asse colma «un vuoto di rete viaria, che oggi penalizza fortemente le realtà economiche presenti»: svolgendo «un ruolo di stimolo per il tessuto economico locale, migliorandone l’accessibilità e accrescendone l’attrattività», favorisce inoltre «l’ingresso dei flussi turistici verso l’area costiera ferrarese e ravennate, il parco del delta del Po e le città di Ravenna e Ferrara, oltre ad agevolare i flussi di merci e persone verso i porti dell’Adriatico». 

Secondo la lettera inviata dai due sindaci «inoltre il traffico sarà composto in buona parte da traffico locale, il cui itinerario si esaurisce all’interno dell’asse cispadano. Per questo motivo, i quattro caselli previsti si presentano distribuiti in maniera piuttosto uniforme lungo il tracciato e l’eliminazione o lo spostamento degli stessi andrebbe a compromettere gravemente la funzione del servizio al territorio attraversato ed imporrebbe la riorganizzazione di tutta la viabilità esterna prevista nel progetto».