In un solo metro quadro di spazio, ben 200 piante equivalenti a 180 kg di verdura all’anno. La start-up trentina a Natale propone l’apparato in vendita
Dopo mesi di attesa arriva per la prima volta in vendita “Veve – Vertical Veggies”, l’orto aeroponico in verticale che occupa solo un metro quadrato del balcone di casa. Si tratta dell’elettrodomestico più originale di Natale. Un apparecchio top di gamma, dove si mettono solo semi, acqua ed elementi bio per gustare senza sforzo verdure e frutta biologica e godere il panorama unico sul balcone arricchito dalle verdure impiantate.
Veve può essere acquistato in esclusiva su kickstarter fino al 31 gennaio. «Abbiamo optato per la campagna di crowdfunding perché crediamo sia un ottimo canale di lancio europeo per Veve. Servirà per finanziare la rivoluzione della produzione di verdura nelle aree urbane», spiega l’architetto 
Matteo Sansoni, ideatore di Veve. Da anni, infatti, si promuovono gli orti urbani come strategia di sicurezza alimentare urbana. Ma dati gli spazi verdi limitati poche città hanno realmente implementato una strategia di “relisienza alimentare” km zero.
«Ora, grazie a Veve, ogni cittadino con un balcone potrà produrre da solo alimenti naturali e sani, a centimetro zero. Il costo (quello pieno non scontato è di 1.499 euro, ndr) non va temuto: in meno di 3 anni avrete compensato i costi e aiutato l’ambiente. Producendo vera verdura biologica, di cui sarete voi i certificatori!», continua Sansoni. Anche quando non siete a casa. Grazie al timer per la vaporizzazione di acqua e sostanze nutrienti, Veve si “alimenta” da solo fino a 2 settimane.
In un solo mq di spazio, sul balcone, minigiardino, terrazza si possono coltivare 200 piante, l’equivalente di un orto orizzontale di oltre 20 mq. Secondo i primi test, grazie alla tecnologia aeroponica le piante assorbono meglio gli elementi nutritivi, aumentando la produttività. Veve produce in media circa 180 kg di frutta, verdura e aromi. L’equivalente di una spesa biologica di più di 500 euro all’anno.
Veve può essere prenotato come regalo per questo Natale o, in alternativa, scegliere un omaggio con un piccolo contributo. Il prodotto finale sarà consegnato in primavera, in tempo per il primo raccolto.
L’apparecchio ha destato forte interesse: «abbiamo ricevuto numerosi contatti da ristoranti e esercizi di ristorazione, che vogliono aromi e verdura fresca veramente a km zero. Anzi a centimetro zero», spiega Sansoni. Non solo: anche ospizi, asili, scuole e case di accoglienza. L’orto infatti può essere usato come strumento educativo e di socialità. Inoltre non occorrono lavorazioni intensive, tipiche della coltivazione orticola: si annaffia da solo ed è facile da montare.
