Pd rodigino “scomunicato” dal segretario regionale De Menech per la lettera al ministro di Giustizia

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Roger de menech jurik zanelato
«Ingerenza inopportuna e gravissima». Un atto contrario alla carta dei valori del PD
 

Roger de menech jurik zanelato«Un’ingerenza inopportuna e gravissima». La lettera “galeotta” con cui il segretario del PD rodigino Julik Zanellato ha inviato al ministro della Giustizia (e compagno di partito) Andrea Orlando chiedendogli di intervenire nei confronti della procura rodigina circa un’inchiesta su appalti per la realizzazione di un impianto fotovoltaico che vede coinvolti anche alcuni esponenti del Pd locale.

Il segretario rodigino, nella sostanza, esprime il sospetto che le notizie sull’inchiesta siano state divulgate dall’ufficio del Pm e chiede al ministro di «intervenire per reprimere tale comportamento, anche come deterrente per eventuali ulteriori analoghi comportamenti che dovessero essere compiuti».

Netta e decisa la presa di distanza da parte del PD regionale. Il segretario veneto Roger De Menech definisce in una nota la lettera con cui «il segretario pro tempore di Rovigo chiede al ministro della Giustizia di intervenire nei confronti di un pubblico ministero è un tentativo di interferenza, per quanto goffo, da censurare senza appello alcuno. Il Partito democratico Veneto nel suo insieme prende le distanze da un atto contrario, oltre che al buon senso, alla propria carta dei valori che già a pagina 2 indica come “L’azione politica è anzitutto agire nel rispetto di norme che giustificano ogni scelta che interessa i cittadini. Da ciò deriva il principio di legalità, che non tollera eccezioni, né da parte dei cittadini, né da parte di chi si propone come guida politica del paese o di parte di esso”».

Secondo De Menech «consapevole degli ambiti di azione propri della politica, il Partito democratico Veneto con tutti i suoi esponenti ai diversi livelli rispetta il principio costituzionale di indipendenza della magistratura e non interferisce in alcun modo e in nessun caso con il lavoro dei magistrati. Non conoscendo nel dettaglio i contorni della vicenda, dalle notizie apprese dalla stampa la lettera – ribadisce il segretario-deputato – appare molto grave per tutti i soggetti coinvolti: per il ministro, per il gruppo dirigente di Rovigo e soprattutto per la nostra comunità. Per questo chiedo agli organi statutari di avviare una profonda riflessione all’interno della federazione provinciale di Rovigo. Anche perché al momento permangono diverse ombre sull’accaduto: dobbiamo sapere se la lettera è un’iniziativa personale dell’attuale segretario o se è frutto di una decisione della segreteria o della direzione. Soprattutto, credo, dobbiamo dare una risposta rapida, risoluta e certa ai nostri militanti, ai nostri iscritti e a un’opinione pubblica spaesata di fronte a simili fatti».