Aperta a Bolzano la Convenzione sull’Alto Adige per la riforma dello statuto d’Autonomia

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A Trento non si muove ancora nulla. Kompatscher e Widmann presentano il processo e i suoi obiettivi ai potenziali componenti della Convenzione

 

consiglio provinciale bolzano palazzoRiforma dello statuto speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige: il processo che parte dall’ascolto della popolazione mediante la convocazione di una specie di costituente è partito in provincia di Bolzano, mentre a Trento è ancora tutto in alto mare. Se lo statuto di Autonomia speciale sarà ancora un documento unitario, per volontà della Svp di e per la debolezza dei partiti trentini (Pd e Patt in testa) il processo che porterà alla sua formulazione sarà duale, basato su ciascuna provincia, invece che unitario basato sulla regione.

Il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, quello del Consiglio provinciale Thomas Widmann e ricercatori dell’Eurac hanno presentato in Consiglio ai cittadini interessati il processo di riforma e i suoi obiettivi, scopi e modalità di lavoro della Convenzione, aperta alla partecipazione della cittadinanza attraverso il Forum dei 100 e il web. Il Consiglio provinciale di Bolzano ha stabilito l’istituzione di una Convenzione incaricata di elaborare una bozza di rielaborazione dello Statuto di Autonomia per il Trentino-Alto Adige. Nel corso degli anni non è cambiata solo l’Autonomia, ma anche la sensibilità verso la politica e la democrazia: è quindi tanto più importante il coinvolgimento di cittadini nella rielaborazione di un nuovo documento quale base per lo sviluppo della provincia. Sono previsti nove appuntamenti tra il 23 gennaio e il 5 marzo: a Bolzano, Bressanone, Merano, Brunico, Egna, Silandro, La Villa. Gli incontri avranno luogo dalle ore 9 alle ore 16.30. Non è previsto un programma prestabilito né l’obbligo di registrazione.

Secondo Widmann e Kompatscher «non ci saranno tabù. Oggi è cambiato il concetto di democrazia: alla revisione dello Statuto potranno partecipare 500.000 altoatesini e altoatesine, ovvero tutto il mondo sociale, politico ed economico della provincia». Kompatscher ha ricordato i cambiamenti intercorsi nei 70 anni che separano dall’Accordo di Parigi – da Schengen all’Euregio, dal ruolo dell’Europa al rinnovamento della Costituzione italiana – che rendono necessari l’adeguamento dello Statuto; ha sottolineato poi il valore della clausola di salvaguardia dell’Autonomia ottenuta nell’ambito della riforma costituzionale in corso e il rinnovato riconoscimento della funzione di tutela austriaca: «questo fa sì che possiamo lavorare in maniera protetta a una revisione dello Statuto, al fine di garantire vecchie nuove competenze ma anche un ulteriore sviluppo. Quella che abbiamo è un’eccezionale occasione non solo di ottenere garanzie giuridiche, ma anche di trasmettere la consapevolezza del valore della nostra Autonomia».

Kompatscher sottolinea anche che il secondo Statuto nasceva a 27 anni dalla fine del conflitto mondiale e questa rielaborazione avviene a 26 anni da Schengen, con i considerevoli cambiamenti intercorsi, e che il processo di revisione avrà successo solo se ci sarà consapevolezza del bene collettivo.

A spiegare nel dettaglio le procedure di riforma è stato il vicepresidente del Consiglio provinciale Roberto Bizzo: «due sono gli organi previsti della Convenzione Alto Adige, ovvero la Convenzione vera e propria, di 33 componenti, e il Forum dei 100 cittadini e cittadine, che con essa dialogherà e che vi invierà 8 suoi rappresentanti. Entrambi si riuniranno periodicamente». La prima, le cui sedute saranno aperte, sarà composta da 4 delegati dal Consiglio dei comuni, 2 dal mondo economico e 2 da quello sociale, 5 giuristi, 8 cittadini delegati dal Forum, 12 dai gruppi consiliari. Al fine di garantire la partecipazione della cittadinanza saranno promossi una serie d’incontri aperti (23 gennaio: Bolzano-EURAC; 30 gennaio: Brunico-Scuola Media di Brunico “Dr. Josef Rôd”; 06 febbraio: Merano-Istituto tecnico per il turismo e le biotecnologie “Marie Curie”; 13 febbraio: Bressanone – Scuola professionale provinciale per il commercio, l’artigianato e l’industria “Christian Josef Tschuggmall”; 20 febbraio: Silandro – casa della Cultura “Karl Schônherr”; 27 febbraio: Egna – Scuola media; 27 febbraio: Bolzano – EURAC – Laboratorio del futuro per giovani adulti; 04 marzo: La Villa in Val Badia – Casa della Cultura; 05 marzo: Bolzano -EURAC), ai quali tutti gli interessati possono partecipare per portare il loro contributo.

Sulle modalità di funzionamento c’è anche la prima polemica di principio di equilibrio sul rispetto dei gruppi etnici posta dal consigliere di Alto Adige nel cuore, Alessandro Urzì: «un dettaglio, ma fondamentale se vogliamo dare valore ad una delle colonne dello Statuto di Autonomia: il bilinguismo. La partecipazione tanto evocata durante la presentazione della Convenzione dovrà essere favorita non respinta. Chiederò ufficialmente al presidente del Consiglio che i forum popolari allestiti in provincia (da Brunico a Merano, da Egna a Silandro) siano tutti integralmente linguisticamente accessibili agli italiani dell’Alto Adige, in quanto minoranza, ed avvicinino invece di allontanare. Chiederò la traduzione simultanea per chi non pratica la seconda lingua (sia italiani che tedeschi, ovviamente) e non formule di sopportazione ma di integrale partecipazione, visto che oggi primo giorno del sito sulla Convenzione i saluti dei presidenti Kompatscher e Widmann sono apparsi solo in tedesco e le diapositive proiettate in sala erano redatte solo in tedeso. Non facciamo della riforma dell’Autonomia solo una questione per alcuni e non per tutti».