Le elezioni per le presidenziali austriache guardano all’Alto Adige

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heinz christian strache leader fpo austriaca 2
Il leader del centro destra austriaco uscito vincitore al primo turno, Strache, punta sulla riunificazione del Tirolo storico. Soddisfazione degli indipendentisti altoatesini e presa di distanza dai governatori di Trentino e Alto Adige

 

heinz christian strache leader fpo austriaca 2Le elezioni presidenziali austriache hanno ripercussioni anche sull’Alto Adige e, più in generale, sull’Italia specie per quanto riguarda la politica dell’immigrazione a maglie larghe finora praticata dal governo Renzi. 

Il leader della destra austriaca Heinz-Christian Strache, il cui candidato Norbert Hofer andrà al ballottaggio per le presidenziali dopo avere sbaragliato i candidati dei partiti che per settant’anni si sono alternati al potere dell’Austria, a proposito dell’immigrazione ha affermato che «se non si proteggono adeguatamente i confini esterni, se in Italia continuate a far passare i migranti come se foste scafisti di Stato, non va bene. L’Austria si deve proteggere. Del resto, Matteo Renzi non fa che invitarli qui, no? Come Angela Merkel. E noi ci dobbiamo proteggere». Strache lancia anche un’altra battaglia di valore più identitario: «voglio rimarginare la ferita attuale, concedere al Tirolo la possibilità di tornare unito, dando la possibilità al Sud Tirolo di autodeterminarsi. Perché non può decidere se far parte dell’Italia o della Germania?»

Dichiarazioni che hanno suscitato reazioni piccate da parte di Renzi e di Merkel che in occasione di una visita a Roma della premier tedesca hanno espresso «netto dissenso e stupore per alcune prese di posizione degli amici austriaci verso il Brennero. Sono posizioni sbagliate e anacronistiche, contro la logica e la storia e per di più non giustificate da nessuna emergenza. Il Brennero è più di un confine, è un simbolo».

Lo scenario di una riunificazione dell’Alto Adige al Tirolo austriaco è salutato con vivo favore dagli indipendentisti altoatesini: «il nostro futuro non è nell’Italia centralista». I Freiheitlichen, il partito gemello della Fpô austriaca, sostengono le affermazioni di Heinz Christian Strache sul Tirolo. «L’autonomia – aggiungono – è solo una soluzione provvisoria e non la fine della storia». I Freiheitlichen accusano la Svp di voler «cementificare l’attuale situazione, legarsi alla catena di Roma ed aprire fossati verso la potenza tutrice Austria». Secondo i Freiheitlichen, «solo un forte legame con l’Austria garantisce un futuro alla minoranza tedesca e ladina».

Critiche giungono invece dai presidenti delle province di Trento e Bolzano. «A Strache manca una visione europea – dice il governatore altoatesino, Arno Kompatscher -. L’autodeterminazione è un diritto, ma l’Alto Adige punta sull’autonomia che è un compromesso, ma comunque la strada vincente». Kompatscher accusa Strache di rappresentare una «politica delle semplificazioni». In riferimento a una possibile elezione del candidato Fpô Norbert Hofer alle presidenziali del 22 maggio, il governatore si dice preoccupato che «certi contenuti del programma della Fpô, che assolutamente non condivido, possano entrare alla Hofburg».

Per il governatore trentino, Ugo Rossi «l’idea di confine è anti storica, non può essere risvegliata in questo modo. Il confine rappresenta una ferita non totalmente rimarginata del passato, che in questi decenni abbiamo curato con una sola parola: autonomia. Qui – aggiunge Rossi – ci sono popoli misti che vivono in armonia. Del resto, chi non è totalmente ignorante sa bene che l’Austria stessa, e prima di essa l’Impero austroungarico, sono sempre stati crogioli di razze e di culture, anche musulmane. Qualcuno dovrebbe ricordarlo a Strache». 

Nonostante i timori dal fronte italiano, oltre Brennero la Fpô austriaca viaggia con il vento in poppa: «nei sondaggi siamo al 35% già da mesi – dice Strache – e questo sistema incrostato, dominato da due partiti (popolari e socialdemocratici, ndr) è finito. Molto lo dobbiamo alla straordinaria personalità del nostro candidato, Norbert Hofer. Che ha già chiarito che interpreterà il suo ruolo in modo estensivo, per trasformare l’Austria in una democrazia diretta, governata anche attraverso i referendum, come in Svizzera», così il popolo avrà «l’ultima parola». Strache dice che Hofer «insisterà su un referendum, altrimenti non firmerà l’ingresso della Turchia nell’Ue», e la stessa consultazione popolare la chiederà anche sul Ttip, il trattato di libero scambio con gli Usa, e sull’abolizione dei contanti.