Unioncamere Friuli Venezia Gulia: 92.000 imprese attive nel primo semestre 2016

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Unioncamere FVG da sx giovanni pavan cciaa PN e FVG e giovanni da pozzo udine
Saldo trimestre positivo: 1.477 iscritte e 1.021 cancellate 

 

Unioncamere FVG da sx giovanni pavan cciaa PN e FVG e giovanni da pozzo udineLe imprese attive in Friuli Venezia Giulia al 30 giugno erano 91.707, quelle registrate 104.311. Rispetto al 30 giugno dello scorso anno la diminuzione è di 640 imprese attive (-0,7%). Il dato è stato elaborato dal Centro Studi Regionale Unioncamere.

Secondo Unioncamere, la contrazione è determinata in particolar modo dalle società di persone (-1,8%, 308 in meno) e dalle imprese individuali (-1%, 551 in meno). Viceversa si registra un incremento delle società di capitale (+1%, 170 imprese attive in più). 

Continuano invece a diminuire le imprese attive della manifattura (-1,2%), quelle del commercio (-1,3%), le imprese dell’edilizia (-1,8%) e quelle dei trasporti (-2,8%). Crescono le imprese attive dei servizi dell’ospitalità (+1,2%), quelle nei servizi alle imprese (+0,5%), e dei servizi alle famiglie e persone (+2%). Il saldo del secondo trimestre si chiude positivamente: 1.477 iscrizioni contro 1.021 cancellazioni. Il saldo positivo (+456 unità) va però sommato a quello del primo trimestre (-723) contabilizzando, nel primo semestre, una differenza negativa di -267 unità.

In provincia di Udine, tra giugno 2016 e giugno 2015 lievissima diminuzione delle imprese, con 50.774 registrate di cui 44.398 attive, con una decrescita di 313 imprese attive (-0,7%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il saldo tra iscrizioni e cancellazioni del secondo trimestre si chiude comunque in modo positivo, con +216 unità (661 iscrizioni, 445 cancellazioni). Nell’intero primo semestre si totalizza però una differenza negativa di -192 unità tra iscritte e cancellate, dato che risente dei dati della fine dell’anno precedente. 

«Nell’ultimo triennio sono sensibilmente calate le cancellazioni, ma non aumentano le iscrizioni – commenta il presidente Cciaa, Giovanni Da Pozzo – segno di un sistema che ancora stenta a riprendere vitalità. Le risposte ottenute dagli imprenditori nelle indagini congiunturali, comunque, ci portano un clima di fiducia migliorata».