Bologna candidata italiana per la sede del Centro meteo europeo (Ecmwf)

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La decisione del Consiglio dei Ministri. La scelta di Bruxelles nel febbraio 2017. Bonaccini: «vince il fare sistema, l’Emilia-Romagna piattaforma europea per la ricerca e l’innovazione»

 

Rendering Bologna Centro Europeo meteo 1«L’Italia si è ufficialmente candidata per portare a Bologna il “data center” del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (Ecmwf) – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti -. Assieme al ministro Stefania Giannini, alla Regione Emilia-Romagna e a tutte le istituzioni coinvolte siamo molto determinati e convinti di ottenere questo risultato, che porterà una fortissima ricaduta in termini di attrattiva scientifica, ma anche a livello produttivo e lavorativo, per Bologna e l’intero Paese. Il centro dati ECMWF – spiega Galletti – è un riferimento scientifico di altissima eccellenza perché in possesso delle più avanzate tecnologie, a partire dai suoi supercomputer, per le previsioni meteorologiche a medio raggio: un tema che per l’Italia è di interesse strategico, come cardine dell’attività di prevenzione dei rischi idrogeologici».

Secondo il ministro «nella nostra idea questa struttura dovrebbe sorgere presso il Tecnopolo di Bologna, che può vantare anche ottimi collegamenti per i mezzi di trasporto e adeguate connessioni digitali: si parte da un’area iniziale di 9.000 metri quadrati, che potrà essere ampliata per il data center e gli uffici. La scelta di Bologna – aggiunge Galletti – nasce dalla piena rispondenza della città ai requisiti richiesti: la posizione strategica rispetto all’Europa, una consolidata storia accademica con la più antica università del mondo occidentale, la forte attrattiva per i giovani, un’alta qualità della vita e la presenza di grandi competenze nella ricerca, nella capacità di calcolo e nell’innovazione climatica». 

Pronte anche le risorse finanziarie per assecondare il progetto: «il governo – conclude il ministro – è pronto a studiare misure, a partire da risorse in Legge di Stabilità ma anche ragionando su incentivi mirati, per portare il centro in Italia. Dedicheremo ogni sforzo, anche grazie alla grande unità d’intenti che si è registrata tra i vari livelli istituzionali e il mondo scientifico nazionale, per raggiungere un obiettivo tanto ambizioso».

L’Ecmwf, l’organizzazione intergovernativa sostenuta da 20 Stati membri europei che attualmente ha sede a Reading, in Inghilterra, è alla ricerca di soluzioni per ricollocare il proprio data center, e Bologna potrebbe essere la realtà ideale. La proposta, che sarà ora presentata dal Governo italiano all’Unione europea, è stata avanzata e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna con il supporto di importanti istituzioni italiane e agenzie coinvolte nelle previsioni metereologiche, nelle simulazioni e previsioni climatiche, nel monitoraggio e nella salvaguardia ambientale, nella ricerca e nei servizi per la protezione civile. Il progetto prevede la realizzazione di un data center, una sede moderna ed efficiente dal punto di vista energetico, in grado di ospitare i super computer dell’Ecmwf e le relative attrezzature connesse, con infrastrutture logistiche di alto livello, in un ambiente scientifico innovativo correlato a una comunità di ricerca competitiva, stimolante e appassionante come quella bolognese.

A questo punto, il Centro europeo Ecmwf dovrà scegliere tra le candidate dei Paesi membri quale sarà la sede destinata ad ospitare il nuovo data center e lo farà nel prossimo mese di febbraio.

«L’Emilia-Romagna è in corsa per compiere un altro importante passo in avanti per essere sempre di più piattaforma europea per la ricerca e l’innovazione – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – e mai come questa volta il fare sistema, il fare rete fra istituzioni, università e centri di ricerca è risultato vincente. Stiamo investendo molto in ricerca e trasferimento tecnologico nei principali settori dell’innovazione, compresi big data e supercalcolo, una scelta che sta pagando anche in termini di sviluppo e occupazione: penso ai quasi mille ricercatori assunti con i bandi su ricerca industriale, internazionalizzazione, start up innovative, attrattività d’impresa, e ai molti altri che potranno arrivare in Emilia-Romagna con la sede del Centro europeo per il meteo a Bologna».

Bologna ospita il 70% della capacità di calcolo e di archiviazione nazionale, grazie alla presenza di Cineca e Infn, e il territorio regionale ospita inoltre una delle più importanti comunità europee sul tema di big data, con oltre 1.700 ricercatori coinvolti, circa 100 eventi internazionali finora organizzati e 60 iniziative di istruzione superiore in tale ambito.

Il progetto selezionato dal Governo prevede che il data center dell’Ecmwf venga situato presso il Tecnopolo di Bologna all’ex manifattura Tabacchi, in un’area di proprietà della Regione Emilia-Romagna in cui è presente un edificio, attualmente in ristrutturazione, già destinato dal Comune a ospitare le organizzazioni di ricerca e innovazione. L’area che verrebbe assegnata al Centro dati dell’Ecmwf è di 9.000 metri quadri, compresa la zona per le attrezzature computerizzate ad alta performance al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6.000 metri quadri e con la possibilità di ospitare altre attività di ricerca correlate.