Regione Veneto: Pd e Amp lanciano una proposta di legge contro il bullismo

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gruppo consiliare PD veneto
Salemi: «problema di estrema attualità che deve essere normato»

 

gruppo consiliare PD venetoI consiglieri regionali veneti di Partito Democratico e Alessandra Moretti Presidente hanno presentato il progetto di legge relativo agli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo.

«Una legge di estrema attualità – spiega la prima firmataria, la consigliera Pd Orietta Salemi – che vede la Regione Veneto in prima linea a seguire le orme della Regione Lazio, unica per ora in Italia ad avere già approvato lo scorso marzo un provvedimento simile, mentre è in via di definizione una legge nazionale, attende l’ok dal Senato, su un fenomeno, quello del bullismo e in particolare del cyberbullismo, in preoccupante aumento».

La proposta di legge dei consiglieri PD è composta da sette articoli in cui si propone l’istituzione di una serie di iniziative e di interventi da coordinare assieme a enti pubblici, Ulss, istituzioni scolastiche e organizzazioni senza fini di lucro, con oneri finanziari quantificati in 600.000 euro per il biennio 2017-18. «Le istituzioni politiche devono essere presenti per aiutare ad arginare un problema che trova in questo periodo una diffusione massima – spiega Salemi – aiutato dalla mancanza di normative e, nel caso del cyberbullismo, dalla forza data dall’anonimato che permette la rottura delle convinzioni e delle norme etiche. La Regione con questa proposta intende mettersi al fianco e promuovere una rete tra tutti i soggetti coinvolti nella questione bullismo: famiglie, sia delle vittime sia di chi agisce, scuole,  associazioni, per consentire uno sviluppo armonioso e rispettoso delle diversità nei giovani e giovanissimi». 

Secondo Stefano Fracasso «nel Vicentino in molte scuole insegnanti e alunni hanno già scelto di aderire a progetti di formazione sul bullismo, fenomeno che si sta rivelando come uno dei più rilevanti per criticità all’interno del sistema scolastico, fino ad arrivare a toccare non solo i ragazzi, ma le stesse chat e pagine internet dei genitori. Il Veneto negli ultimi anni è sempre stato all’avanguardia nel monitorare le problematiche cause di disagio nella popolazione, con interventi preventivi realizzati su fenomeni che poi si sono rivelati di peso nazionale». 

«L’interesse principale – evidenzia Cristina Guarda – è che questo progetto intende accompagnare nel percorso sia le vittime e le loro famiglie che i cosiddetti bulli, perché molto spesso dove ci sono casi di violenza sono presenti serie difficoltà pregresse a partire dagli adulti stessi. La collaborazione riguarderà dunque la Regione e tutti gli enti coinvolti, in un ambito sociale, educativo, sportivo e ricreativo che serve ai giovani a creare una nuova e efficace famiglia». 

«Presenteremo una legge – conclude Salemi – con cui la Regione possa muoversi in primo piano e con decisione nell’affrontare il bullismo, con una funzione coordinativa dei soggetti coinvolti e mettendo a disposizione le prime risorse necessarie».