Regione Veneto ok al bilancio dal Consiglio

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consiglieri PD regione veneto
Critiche a tutto tondo ai contenuti dal PD

 

consiglieri PD regione venetoIl Consiglio regionale del Veneto ha approvato il Defr (Documento di economia e finanza regionale) con 27 voti a favore (Lega Nord, Lista Zaia, FdL-An Mcr- Forza Italia, SiamoVeneto), 15 voti contrari (Pd, Alessandra Moretti Presidente, Veneto Civico, Movimento 5 Stelle, Lista Tosi, Veneto del Fare). L’assemblea ha quindi iniziato l’esame dell’assestamento (Pdl 202), documento di sostanziale natura tecnica che è stato approvato con 27 voti favorevoli e 15 contrari.

In attesa dell’approvazione finale, le critiche dell’opposizione ai contenuti del documento presentato dalla giunta Zaia non sono mancati.

«Il collegato al bilancio è un mostro giuridico con troppe teste, a oggi ben 63 articoli, nel cui corpo sono stati trapiantati interi progetti di legge come quello sulle liste di attesa, presentato addirittura nel luglio del 2015» afferma il consigliere del Pd Stefano Fracasso, durante una conferenza stampa dei Dem che, annunciando «battaglia» in Assemblea, hanno sottolineato quelle che ritengono essere le criticità del provvedimento. «All’interno – ha aggiunto Fracasso – troviamo delle vere e proprie controriforme come quelle di Ipab, aree naturali e disciplina delle cave. E’ come una nave con troppi container, a causa dei tanti impegni disattesi dalla maggioranza e contro cui daremo battaglia in aula». 

«Il Veneto è l’unica Regione che non ha realizzato la riforma delle Ipab (200 in tutto con 35.000 anziani ospitati) prevista dalla legge 328 del 2000 e i costi vengono scaricati sulle famiglie. L’articolo 42 anziché attuare la riforma introduce alcune modifiche, tra cui la nomina di 400 revisori dei conti da parte della Giunta – hanno spiegato Claudio Sinigaglia e Francesca Zottis – Un’ingerenza accentratrice e ingiustificata che va a ledere il principio di autonomia delle Ipab. La Giunta, se vuole, può già agire con controlli sui Cda e sui bilanci, se finora non l’ha fatto è stato per una precisa volontà politica». 

Di sanità ha parlato anche la consigliera Orietta Salemi: «l’articolo 26 riduce pesantemente le possibilità di acquisire personale da parte delle Ulss, limitandolo allo stretto necessario per le sole attività di emergenza, sconfessando, di fatto, quanto contenuto nella legge 19 (Azienda Zero) votata soltanto un mese fa, che prevede assunzione di personale rapportato al reale fabbisogno. L’articolo 39, invece, penalizza gli ospedali di comunità, obiettivo strategico del Piano sociosanitario».