Oper.A 20.21, ecco “Le nozze di Figaro” di Mozart catapultato negli anni Sessanta

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Opera 2021 Haydn Le Nozze di Figaro 141115 Kirsten Nijhof
Prosegue la stagione lirica del Trentino Alto Adige con una rivisitazione modernista e rockeggiante di un classico in collaborazione con l’Opera di Lipsia

Opera 2021 Haydn Le Nozze di Figaro 141115 Kirsten Nijhof“Oper.A 20.21”, ovvero la Stagione regionale lirica del Trentino Alto Adige organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con la direzione artistica di Matthias Lošek, propone, incastonato fra lavori di autori contemporanei, un classico del teatro musicale: “Le nozze di Figaro”.

Il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart andrà in scena sabato 1 (ore 20.00) e domenica 2 (ore 17.00) aprile al Teatro Comunale di Bolzano, in un nuovo allestimento in prima italiana coprodotto da Opera di Lipsia e dalla stessa Fondazione Haydn, per la regia di Gil Mehmert. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Enrico Calesso. Coro Haydn diretto da Luigi Azzolini. Allestimento di Jens Kilian. Costumi Falk Bauer. Light designer Andrea Fuchs. Realizzazione luci Michael Rögner. Drammaturgia Elisabeth Kühne. 

Nell’allestimento di Oper Leipzig, il regista Gil Mehmert ha letteralmente catapultato l’opera mozartiana negli anni Sessanta, con tutti i bagliori e gli eccessi del periodo. Figaro veste una camicia sbottonata, come si usava un po’ spavaldamente in quegli anni. Le fioraie indossano abitini in stile flower-power. Cherubino è un ribelle adolescenziale con il ciuffo a “banana” e un look alla David Bowie: canta la sua aria accompagnandosi con una chitarra Gibson. 

Opera di grande attualità, che, ancora oggi, fa gridare allo “scandalo”, “Le nozze di Figaro” si inserisce bene nel percorso narrativo tracciato da OPER.A 20.21 attraverso storie di grandi passioni, talvolta finite tragicamente, che raccontano i molteplici risvolti del più universale dei sentimenti, l’amore. 

Tutto ne “Le nozze di Figaro” ruota attorno al sesso e all’eros: per Mozart, che la compose dando avvio alla fortunata collaborazione con il librettista Lorenzo Da Ponte, si trattava di un pretesto per prendersi gioco delle classi sociali della sua epoca che da lì a poco sarebbero state travolte dalla Rivoluzione Francese. La vicenda si svolge in un intreccio serrato, in cui donne e uomini si contrappongono nel corso di una giornata di passione travolgente, totalmente “folle”, piena di eventi di segno opposto, drammatici e comici. I parallelismi con i nostri giorni non sono poi così casuali. Mozart finì di comporre Le nozze di Figaro il 29 aprile del 1786: l’opera andò in scena due giorni dopo al Burgtheater di Vienna, diretta dallo stesso compositore. Il successo fu così clamoroso che, dopo la terza recita, l’Imperatore fu costretto a emanare un decreto per limitare le richieste di bis, in modo che le repliche non durassero troppo. 

Il cast è composto da Gal James (Contessa d‘Almaviva), Olena Tokar (Susanna), Wallis Giunta (Cherubino), Karin Lovelius (Marcellina), Magdalena Hinterdobler (Barbarina), Mathias Hausmann (Conte d’Almaviva), Sejong Chang (Figaro), Randall Jakobsh (Don Bartolo), Dan Karlström (Basilio), Patrick Vogel (Don Curzio), Roland Schubert (Antonio).