Anche il Trentino aderisce al progetto europeo “Prepair” per la lotta all’inquinamento atmosferico

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allarme smog scritta su vetro inquinamento
Investiti 17 milioni di euro per migliorare in 7 anni la qualità dell’aria del bacino padano dal Piemonte alla Slovenia con capofila la regione Emilia Romagna

smog scritta su vetro inquinamentoSi moltiplicano gli sforzi per contenere le emissioni inquinanti in atmosfera. La Giunta provinciale di Trento ha approvato la partecipazione a “PREPAIR” (Po Regions Engaged to Policies of AIR), un progetto europeo da circa 17 milioni di euro totali e 7 anni di durata, cofinanziato dal programma “LIFE”, con l’obiettivo di mettere in campo azioni coordinate ed integrate per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio che comprende l’intero Bacino Padano e la Slovenia.

La spesa a carico della Provincia di Trento è 950.000 euro. Partner dell’iniziativa sono tutti i territori compresi fra l’arco alpino e la pianura padana, comprese le grandi aree metropolitane. I settori interessati agli sforzi congiunti per abbattere le emissioni sono quelli da cui si origina in misura maggiore l’inquinamento: trasporti, energia, agricoltura.

Sono ben 18 i partner, quasi tutti italiani, che partecipano a “PREPAIR”: oltre alla capofila Regione Emilia Romagna, partecipano la Provincia autonoma di Trento, le regioni Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia, nonché le Agenzie regionali per la Protezione dell’ambiente di Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sono partner anche le città metropolitane di Bologna, Torino e Milano, la società ERVET (Emilia Romagna Valorizzazione Economica del Territorio), la Fondazione Lombardia per l’Ambiente e il Ministero per l’Ambiente della Slovenia.

“PREPAIR” sostiene un percorso comune verso il pieno rispetto degli standard comunitari delle concentrazioni di inquinanti atmosferici. Il Bacino Padano è infatti caratterizzato da diffusi e annosi problemi di rispetto dei valori limite dei principali inquinanti atmosferici, a causa dell’elevata concentrazione di attività umane e quindi di sorgenti emissive, oltre che per la sua morfologia di bacino essenzialmente “chiuso” su tre lati dai rilievi alpini e appenninici e aperto solo verso il Mar Adriatico. Dal punto di vista meteorologico, nell’area ricorrono frequentemente situazioni caratterizzate da scarsa ventilazione, pronunciata stabilità atmosferica e inversione termica. Questi elementi critici influiscono sfavorevolmente sui meccanismi di diluizione, rimozione e inibizione della formazione degli inquinanti atmosferici, rendendo particolarmente difficoltoso il rispetto degli obiettivi di qualità dell’aria nell’intera regione.

Considerata l’estensione dell’area e le caratteristiche intrinseche dei fenomeni di inquinamento atmosferico, pianificazione e azioni a scala locale non sono sufficienti. L’accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure di risanamento della qualità dell’aria, sottoscritto nel 2013 da tutte le regioni del bacino padano, incluse le province di Trento e Bolzano, e da cinque ministeri (Ambiente, Salute, Sviluppo economico, Trasporti, Agricoltura e foreste), ha elaborato strategie comuni e condivise per la riduzione dell’inquinamento. 

“PREPAIR” prevede azioni nei settori maggiormente emissivi, cioè l’agricoltura, il trasporto di merci e passeggeri, l’efficienza energetica e la combustione della biomassa legnosa ad uso domestico. In particolare, le azioni concrete in capo alla Provincia autonoma di Trento appartengono alle due ultime categorie.