L’Europa dice addio ai motori diesel: dal 2020 largo all’elettrico

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Jaguar i pace meccanica
Sempre più vincoli ambientali limiteranno l’impiego di questo genere di propulsori. Già oggi stanno scomparendo dalle citycar

Jaguar i pace meccanicaL’addio ai motori diesel potrebbe essere più vicino che mai a giudicare dalle parole espresse dall’amministratore delegato della Volvo Håkan Samuelsson, il quale, in una recente intervista, ha sostanzialmente annunciato il progressivo abbandono di tali propulsori. Secondo Samuelsson, a partire dal 2020, il mercato dell’auto subirà una decisa sferzata verso la tecnologia ibrida o elettrica, una decisione influenzata sia da motivi economici che legislativi.

Con una diffusione in costante crescita, i costi produttivi delle nuove tecnologie propulsive sono destinati a scendere fino a rendere poco convenienti gli attuali propulsori a gasolio. Al loro declino contribuirà inoltre la lunga serie di normative antinquinamento (sempre più stringenti) introdotte sia su scala europea che nazionale. Ad esse si è poi aggiunto il famoso scandalo “Dieselgate” circa le emissioni truccate che ha recentemente coinvolto la Volkswagen e portato alla luce tutti i difetti di una tecnologia ormai insostenibile sia dal punto di vista produttivo che ambientale.

Lo scandalo ha fatto emergere anche le grosse difficoltà incontrate dai costruttori in materia di trattamento dei gas di scarico sui motori diesel di ultima generazione, un fattore che ha ovviamente contribuito ad un ulteriore aumento dei costi produttivi. A causa dei limiti sempre più restrittivi sulle emissioni di particolato, le case automobilistiche hanno dunque investito pesantemente in ricerca e sviluppo, al fine di rientrare nei parametri di legge ed evitare ulteriori ripercussioni su un mercato già pesantemente influenzato dallo scandalo Volkswagen.

Quando una tecnologia diventa poco conveniente sia per i produttori che per i consumatori, è lecito aspettarsi che essa possa soccombere in breve tempo, come del resto hanno già confermato alcuni marchi di primaria importanza come Renault, PSA, FCA o la stessa Volvo.

L’ovvia conseguenza dell’abbandono dei motori diesel sarà dunque il progressivo passaggio ai veicoli di nuova generazione basati su tecnologia ibrida o 100% elettrica. Di conseguenza, nel prossimo futuro, anche in Italia potremmo assistere al tanto atteso ricambio generazionale dei veicoli circolanti. Tale processo beneficierà inoltre dei nuovi sistemi di compravendita via internet, i quali, oltre a garantire tempi rapidi per le transazioni, consentono anche di effettuare la valutazione online della propria auto. In carenza delle decisioni dello Stato (che in tema di auto spesso latita, ricordandosene solo quando si tratta di tassare), molte regioni hanno o stanno per farlo lanciato campagne di incentivazione per l’acquisto di veicoli a trazione elettrica.

Si tratta dunque di una svolta epocale che segnerà la fine dell’era dei motori diesel e con essa la definitiva ascesa della mobilità sostenibile; un’evoluzione finora frenata da interessi economici e problematiche produttive che sembrano essere finalmente destinati ad esaurirsi. A completare l’opera ci penserà poi il futuro bando dei motori diesel dalle grandi città europee, che a dispetto della sua impopolarità ha già ottenuto alcune illustri candidature nelle amministrazioni comunali di Parigi, Atene, Oslo e Madrid. Entro il 2025 potrebbero aggiungersi anche Città del Messico, Barcellona e Monaco di Baviera, tre metropoli che, unite alle precedenti, ospitano già una cospicua fetta dell’intera “popolazione” automobilistica mondiale.

Alla luce di tali fatti, appare evidente come nel futuro delle auto non ci sia più posto per il gasolio, il quale, nonostante le pressioni delle lobby petrolifere, verrà finalmente sostituito da alternative meno inquinanti.Jaguar i pace frontlat