Il turismo aumenta saldo netto bilancia pagamenti in Italia a quasi 14 miliardi di euro

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A Venezia la XVII conferenza “L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2016 dai dati Banca d’Italia”, organizzata da Ciset – Università Ca’ Foscari

turisti carnevale veneziaNel 2016, il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia è stato pari a 13.812 milioni di euro, con un +2,1% rispetto al 2015: i turisti internazionali hanno speso 36.359 milioni (35.541 milioni nel 2015), così come crescono i consumi dei turisti italiani all’estero (22.547 milioni nel 2016, 22.018 milioni nel 2015). I dati sono stati presentati a Venezia nel corso della XVII conferenza “L’Italia e il turismo internazionale. Risultati e tendenze per incoming e outgoing nel 2016 dai dati Banca d’Italia”, organizzata da Ciset – Università Ca’ Foscari.

Nella relazione introduttiva, Simonetta Zappa di Banca d’Italia ha illustrato le tendenze generali per il 2016 delle spese da turismo internazionale, sulla base dei risultati dell’indagine campionaria alle frontiere condotta dalla Banca d’Italia (circa 120.000 interviste annuali). Tra i dati nel dettaglio, gli andamenti positivi delle entrate nelle macro-aree di destinazione del Nord (mentre hanno registrato lievi contrazioni centro, sud e isole); la conferma di Roma, con 5.605 milioni, come provincia con il maggior afflusso di entrate valutarie turistiche nonostante una contrazione del 9,5%; l’aumento dei flussi di spesa provenienti sia dai Paesi dell’Unione Europea (+1,9%, con la Germania che si conferma al primo posto con il 16% del totale) che extra-Ue (+2,7%, con un +5,9% dagli Usa). Quanto ai flussi outgoing, si registrano variazioni positive per tutte le principali destinazioni, tranne la Francia (-1,7%), con performance particolarmente significative di Stati Uniti (+10,2%) e Cina (+10,4%).

Con riferimento all’economia turistica, i dati presentati dal direttore del Ciset, Mara Manente, mostrano un’ulteriore crescita del turismo internazionale rispetto al 2015, che si è tradotta in 38,5 miliardi di valore aggiunto (considerando sia gli effetti indiretti che quelli indotti), con un incremento di ricchezza prodotta pari quasi al 2% reale contro un aumento del Pil italiano del +0,9%. «Sono ottimi risultati – ha commentato Manente – perché significano che la dinamica del turismo internazionale, con il suo +2,3%, è stata addirittura migliore dell’export complessivo, che ha registrato nel 2016 un +1,2%. Dà dunque l’idea dell’importanza economica del settore e la sua capacità di contribuire ad equilibrare i conti con l’estero». 

Scendendo a livello delle motivazioni e delle destinazioni con performance migliori, il direttore del Ciset ha sottolineato l’incontrastato ruolo e risultato del turismo culturale, anche se, per il terzo anno consecutivo, anche il turismo balneare è stato tra quelli a far segnare la maggior crescita. Molto positiva anche la componente lacuale, mentre resta più affaticata quella montana, in negativo da qualche anno. Quanto ai mercati, c’è una buona dinamica del centro Europa, in particolare quello di lingua tedesca, dove, nel 2016, la motivazione culturale ha superato anche mare e lago. Dopo le dinamiche molto negative dell’anno scorso c’è stato un ottimo recupero della Cina, che ha aiutato il miglioramento complessivo delle dinamiche dei Paesi Bric. Ancora un segno negativo per la Russia (in tre anni, in termini economici, si è registrato un -45%), anche se attenuato. Crescono anche gli italiani all’estero, anche se in misura inferiore all’incoming.

Secondo l’indagine del Ciset, nel 2016 in Veneto sono arrivati 5,6 miliardi di entrate dal turismo straniero, con una crescita del 6% e una quota sul totale nazionale che sale al 15,3% contro il 14,8% del 2015. Complessivamente, i vari settori confermano le performance positive degli ultimi anni, con in particolare un +9% della componente della vacanza culturale e di quella della vacanza attiva ed enogastronomica. Si registra anche una forte crescita delle entrate dai mercati di lingua tedesca (Germania +11,7% e Austria +5,6%). Crescono anche il mercato statunitense (+9%), indiano (+13%, anche se le quote sono ancora modeste) e cinese (crescita tra il 20 e il 30%, anche se motivato dalla forte contrazione del 2015). Continua invece il calo, anche se a livelli più contenuti, delle entrate dal mercato russo. «In questi anni – ha commentato l’assessore al turismo del Veneto, Federico Caner – ci siamo impegnati ad aumentare i numeri di arrivi e presenze, ma il dato che ci interessa di più è quello dell’aumento della spesa e mi piacerebbe che i record di crescita non fosse legato all’aumento delle presenze. Quest’anno l’aumento della spesa è stato considerevole e questo vuol dire che il nostro lavoro sull’ampliamento e la qualità dell’offerta turistica sta dando i suoi frutti».

L’82% di turisti italiani ed esteri decidono l’alloggio online, il 58% di turisti esteri in Italia prenotano sul web, così come il 48% di italiani all’estero. Valeria Minghetti, ricercatrice del Ciset, ha sottolineato che quanto ai canali, il 60% degli italiani che vanno all’estero e il 57/58% di turisti esteri in Italia utilizza i cosiddetti “OLTA” (agenzie on-line e portali di prenotazione), mentre il 30/35% si orienta direttamente sui siti delle strutture ricettive. Un altro fenomeno, dato per morto negli Stati Uniti, ma in decisa affermazione in Europa, è quello del ‘billboard effect’: l’utilizzo degli “OLTA” come una sorta di catalogo, prenotando poi direttamente al fornitore per ottenere prezzi più bassi.