Lotta allo smog: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto insieme per contrastare l’inquinamento atmosferico nel bacino padano

0
464
assessori ambiente pianua padana con galletti
Firmato a Bologna l’accordo col ministero dell’Ambiente che prevede eco-bonus, 8 milioni di euro per sostituire i veicoli inquinanti; misure strutturali nelle città e provvedimenti comuni. Altri 8 milioni per la riduzione dell’inquinamento da attività agricole e zootecniche

assessori ambiente pianua padana con gallettiInvestimenti pubblici e interventi comuni per liberare la Pianura padana dallo smog. A Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, il ministero dell’Ambiente e le regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno firmato il “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano”, nel quale si ribadisce innanzitutto la centralità di una lotta condivisa contro l’inquinamento atmosferico, fenomeno particolarmente intenso nei territori del Nord Italia.

L’intesa punta a misure strutturali e attuate allo stesso modo nelle quattro regioni – regole omogenee di accesso alle Ztl, car-sharing, mobilità ciclo-pedonale, distribuzione diffusa di carburanti alternativi, limitazioni alla circolazione – per dare risposte concrete a un’area di oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana). Ad esse si aggiunge lo stanziamento di 16 milioni di euro complessivi da parte del Ministero: 8 milioni per gli eco-bonus delle regioni, gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; 8 milioni per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche. Sono inoltre allo studio misure sulle tasse automobilistiche e misure di carattere legislativo per accelerare la progressiva diffusione di veicoli a basse o nulle emissioni, in sostituzione delle tecnologie tradizionali come i diesel. Condivisa, infine, anche la gestione delle situazioni di emergenza legate al superamento dei limiti di inquinamento da PM10, con divieti temporanei anch’essi comuni e omogenei nelle quattro regioni.

L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e dai presidenti delle regioni Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e Piemonte, Sergio Chiamparino; e dagli assessori all’Ambiente della Lombardia, Claudia Terzi, e del Veneto, Gianpaolo Bottacin. 

Una firma che ha chiuso la “due giorni” di lavori su “Government policies on air quality and climate change”, dedicata alle politiche sulla qualità dell’aria e sul cambiamento climatico attuate a livello europeo, nazionale e nei territori del bacino padano, nell’ambito del Progetto comunitario “Prepair”.

«E’ un accordo importante: per la prima volta le Regioni che insistono sulla Pianura Padana hanno concordato azioni omogenee ed integrate – sottolinea il ministro Galletti -. Le Regioni hanno approvato Piani sulla qualità dell’aria che si parlano tra loro e qui a Bologna hanno preso impegni a portare avanti ulteriori azioni comuni per migliorare la qualità dell’aria e della vita delle persone».

«Lo smog non ha colore politico, né confini geografici, e nel nome di un impegno condiviso è davvero arrivato il momento di assumerci tutti la responsabilità di attuare politiche che vadano nella direzione di uno sviluppo sostenibile – afferma Bonaccini -. L’accordo di oggi rappresenta una svolta in questo senso, a beneficio soprattutto dei cittadini e delle comunità: in soli cinque mesi abbiamo raggiunto un’intesa importante tra le quattro Regioni e il Governo, con azioni concrete e misure omogenee e comuni per combattere lo smog in un’area vasta come la Pianura Padana, cruciale per il Paese, nella quale si concentrano la gran parte degli insediamenti produttivi e 23 milioni di cittadini. E la Regione Emilia-Romagna farà la sua parte: abbiamo messo il rispetto dell’ambiente e un modello di crescita sostenibile al centro della nostra azione politica, approvando fra gli altri un Piano Aria che fissa obiettivi che vanno oltre a quelli stabiliti dalla Ue un Piano energetico che prevede investimenti per 250 milioni di euro nella green economy, nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili».

«La firma del nuovo Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino padano – commenta l’assessore lombardo Terzi – è certamente un importante passo in avanti per combattere la piaga dell’inquinamento in un’area in cui risiede il 40% della popolazione italiana e si produce oltre il 50% del PIL nazionale. Una risposta concreta e forte a una situazione di emergenza che si sta protraendo da troppo tempo. Regione Lombardia è attiva da molti anni sul fronte del miglioramento della qualità dell’aria e l’Accordo di oggi rappresenta il frutto di un lungo lavoro tra le Regioni e il ministero dell’Ambiente. Sono convinta che la strada giusta per raggiungere gli obiettivi sperati sia proprio questa, lavorare insieme per attuare azioni mirate e comuni. Attraverso questa intesa le Regioni e il Ministero interverranno in maniera sempre più determinate sulla riduzione delle emissioni anticipando in questo anche altri Paesi e regioni europee».

«Le criticità del bacino padano – ricorda l’assessore veneto Bottacin – sono determinate dalle condizioni meteo stagionali e dalla sua collocazione geografica rispetto al movimento delle masse d’aria. Ma l’efficacia degli interventi si misura sul medio e lungo periodo, non sui picchi di una singola stagione, che possono essere più o meno elevati. Dal 2002 in poi in Veneto la situazione della qualità dell’aria è andata costantemente migliorando: per le polveri sottili PM10 si è registrata una diminuzione del 40%; analogo l’andamento per l’altro inquinante, il biossido di azoto. E’ evidente che nessuno ha la bacchetta magica ma per affrontare il problema servono interventi strutturati, non misure spot. Il nostro Piano Aria, già approvato dal Consiglio regionale, insieme a quelli delle altre Regioni del bacino padano e il protocollo firmato oggi con il ministro puntano a rafforzare gli strumenti a nostra disposizione».

Bottacin ha rilanciato al ministro Galletti una proposta condivisa con le altre regioni volta a ridurre il prezzo di benzina, gpl e metano a scapito del diesel per favorire i veicoli meno impattanti in termini di emissioni, come avviene in molte altre nazioni europee, ottenendo l’impegno ad agire in questa direzione da parte del ministro. Tuttavia l’assessore ha stigmatizzato anche il fatto che l’Europa è assolutamente schizofrenica nelle sue azioni. Uno degli esempi è che l’UE ha imposto incentivi sugli impianti a biomasse legnose ma ora questi impianti sono i principali responsabili del pm10 in Veneto ma l’Europa non può sanzionarli.