Dopo anni di dimenticanza, la provincia di Trento torna ad investire sul territorio di Rovereto

0
383
pat giunta deliberazioni rovereto valduga rossi olivi gilmozzi
Sottoscritto dalla Giunta provinciale un protocollo con il secondo comune del Trentino per mobilità, strade, scuole, anziani e stadio per un totale di 140 milioni di euro di possibili investimenti

pat giunta deliberazioni rovereto valduga rossi olivi gilmozziSul territorio della seconda città del Trentino potrebbero “piovere” dalla provincia di Trento qualcosa come 40 milioni di euro per sanare gran parte delle “piaghe” aperte e rimaste tali nel corso degli ultimi dieci anni.

La Giunta provinciale ha sottoscritto con l’amministrazione comunale di Rovereto un protocollo che prevede una serie di interventi in ambiti ritenuti strategici dalle due realtà, ad iniziare da nodi viabilistici che stringono in una morsa la città, l’unica del Trentino a non essere ancora dotata di una tangenziale, cosa che costringe tutto il traffico della statale del Brennero ad attraversarla, con tutti i problemi del caso. 

Il programma sottoscritto dalle due amministrazioni prevede un arco temporale di cinque anni, con focus sui temi della mobilità, i poli tecnologici e della formazione, la nuova sede del liceo artistico Depero, la ristrutturazione della Rsa di via Vannetti, la realizzazione del nuovo polo della protezione civile e la riqualificazione dello stadio Quercia.

Il capitolo più corposo degli investimenti riguarda la mobilità, ritenuta da entrambe le parti di assoluta priorità. Azioni immediate sono previste per il potenziamento del trasporto pubblico sia in ambito comunale che nelle realtà circostanti. A questa s’aggiunge la realizzazione del passante ciclo-pedonale di piazzale Orsi (vero centro nevralgico della circolazione e “porta” sulla statale del Brennero al centro della città e alla realizzazione di una nuova stazione delle autocorriere e dei relativi parcheggi per la promozione della mobilità sostenibile dopo la scelta di abbattere quella esistente a favore della realizzazione di un centro commerciale, con il risultato che i punti di partenza delle corriere sono sparsi per la città, con tutte le difficoltà del caso specie per i turisti. 

A questi, si aggiunge l’individuazione di un collegamento alla parte Ovest della città, oltre la barriera della ferrovia del Brennero, per oltrepassare gli attuali “colli di bottiglia” della viabilità esistente, specie in previsione del potenziamento del polo scolastico tecnologico che sarà realizzato nell’areale degli spazi della Meccatronica di Trentino Sviluppo. 

Quanto alle risorse, la provincia di Trento si è impegnata a stanziare già nel corso dell’anno in corso circa 26 milioni di euro per le opere più urgenti: il sottopasso ferroviario, la nuova stazione delle corriere e i relativi parcheggi di scambio.

Il secondo pacchetto è formato dal potenziamento del trasporto pubblico locale e dal ripristino della stazione dei treni di Calliano come fermata intermedia tra Rovereto e Trento per utilizzare le corse regionali sulla linea del Brennero anche come metropolitana suburbana. La spesa per quest’ultima sarà di 4,5 milioni e nel frattempo saranno acquistati 5 nuovi autobus nel 2018, che faranno lievitare i costi di gestione a 800.000 euro l’anno. 

Quanto al nuovo accesso alla zona Ovest della città, sul tavolo degli amministratori sono finite due opzioni: la prima prevede due sottopassi gemelli (che vanno ad aggiungersi a quello pedonale già deliberato), la seconda una traversa urbana a Nord. Nel primo caso la spesa ammonterebbe a a circa 18,6 milioni di euro, l’altro 4,8 milioni ma garantirebbe inferiori vantaggi. In entrambi i casi la viabilità migliorerebbe per lo smistamento delle auto.

Ultimo tema riguardante la viabilità cittadina è quello della attesissima ma mai realizzata tangenziale urbana. Ora si parla di una “tangenziale leggera” che interesserebbe solo l’areale di Rovereto, lasciando però irrisolti i nodi degli ambiti urbani a Sud e, soprattutto, a Nord della città, il cui risultato sarebbe solo di spostare fuori città gli ingorghi attuali. Se in Provincia ci fossero amministratori un po’ meno pavidi e succubi dell’ambientalismo, la soluzione ideale sarebbe il prolungmaento della tangenziale di Trento che si ferma all’Acquaviva per farla proseguire verso Sud anche oltre Rovereto e Marco. Ma così non sarà, ancora per un bel po’ di anni. La soluzione pasticciata proposta da Trento ai Roveretani riguarda un’opera minore da realizzare “a lungo termine” (ovvero, leggasi come “mai” fuori dal politichese) dal costo stimato in oltre 90,5 milioni. 

Altri investimenti riguardano le infrastrutture sociali e scolastiche. Per il Polo della Meccatronica sono previsti la progettazione per la ristrutturazione del corpo “P” da destinare ai futuri laboratori scolastici, l’adeguamento del corpo “H” che sarà destinato al centro di formazione professionale “Veronesi”, la progettazione per l’espansione degli ambiti produttivi a Nord Ovest e la predisposizione del bando per la progettazione del “Veronesi” e dell’Iti “Marconi”. Nell’ambito del Progetto Manifattura, la Provincia ha già stanziato 1,7 milioni per la ristrutturazione dell’«Essicatoio», 500.000 euro per l’edificio «Botti» e altri 4,5 milioni per l’edificio «Zigherane».

Sempre in ambito scolastico, uno studio di fattibilità ha individuato due ipotesi come nuova sede del liceo artistico “Depero”. La prima è l’ex macello, la seconda il compendio scolastico ex “Gil”, o ex medie “Orsi”. Nel corso dell’anno verrà dunque attivato un concorso di idee per l’individuazione del nuovo polo scolastico.

Nel protocollo le amministrazioni si impegnano a individuare la «soluzione ottimale» per il futuro della Rsa di via Vannetti attraverso un’azione di riqualificazione della struttura esistente, con la possibilità di integrare nell’edificio delle «funzioni intermedie» a sostegno della domiciliarità. In questo caso la spesa stimata è di 12 milioni di euro per il primo intervento e 2,5 per il secondo. Una volta fissate le procedure per la programmazione, la Provincia provvederà a stanziare – nel 2018 altri 8 milioni per la realizzazione delle opere.

A queste s’aggiungono la ristrutturazione dello stadio “Quercia” con la realizzazione di un impianto indoor e la riqualificazione della tribuna spettatori, opere che saranno definite già nel corso dell’anno, progettate nel 2018 e realizzate nel 2019, con costi aggirantesi a circa 7 milioni di euro, di cui 2,5 messe a bilancio già nel 2017. Infine il nuovo polo della Protezione civile e del soccorso che accolga in un’unica struttura i diversi protagonisti della protezione civile. Qui le soluzioni sono ancora in alto mare, male de amministrazioni hanno preso l’impegno di realizzarlo.