Dati BankItalia: ennesima conferma del ritardo di Trento rispetto a Bolzano

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Economia trentina imballata bilancio 2023
Borga: «tra scuse, bugie e realtà emerge la disfatta della Giunta Rossi». Corrarati: «rischio di “guerra” tra le aziende delle due province

provincia trento pat bandiere sede centraleNon cessa di fare discutere l’andamento a doppia velocità di due autonomie identiche ma che, a causa di una differente capacità di governo delle rispettive maggioranze (peraltro entrambe di centro sinistra autonomista) causano una crescita dell’economia trentina decisamente inferiore a quella dell’Alto Adige, così come ha evidenziato il rapporto di BankItalia.

Per Rodolfo Borga, capogruppo della Civica Trentina, «si è ha dato giustamente ampio risalto ai recenti dati, che hanno confermato il progressivo peggioramento della situazione economica del Trentino rispetto alla vicinissima, e parimenti autonoma, provincia di Bolzano. “Nihil sub sole novum” , atteso che da tempo l’economia trentina non regge il confronto con quella sudtirolese. La novità è semmai costituita dal fatto per cui la Giunta provinciale di Trento sembra aver recentemente trovato la motivazione di tale ritardo: a Bolzano corrono perché lì si parla tedesco e perché sono vicini al mondo germanico».

Per Borga «se queste sono le ragioni di un confronto sempre più impietoso, ecco che il governatore Rossi e soci hanno trovato la soluzione: il trilinguismo a mezzo metodo “CLIL”. Ed ecco che allora i nostri capaci condottieri, in luogo di essere i corresponsabili di questa situazione, vorrebbero presentarsi addirittura come coloro che hanno trovato la soluzione da tempo attesa. Lasciate che le future generazioni trentine imparino, grazie al “CLIL”, tedesco ed inglese e vedrete che Bolzano l’andiamo a prendere. Bene, bravi, bis! All’osservatore non del tutto disattento questa interessata ricostruzione però non quadra». 

Secondo il capogruppo della Civica Trentina «lasciando in questa sede da parte le difficoltà che la concreta applicazione del “CLIL” sta determinando, ciò che non quadra sono i dati economici dei primi anni 2000, che ponevano sostanzialmente sullo stesso livello Trento e Bolzano, con Trento addirittura avanti per alcune specifiche situazioni. Ma se le cose stanno così, cosa diavolo c’entrano il tedesco e la vicinanza al mondo germanico? Forse che nel 2000 in Trentino si parlava tedesco (e magari a Bolzano italiano) o che all’epoca il Trentino era situato più a nord del Sudtirolo? Stentiamo a crederlo e propendiamo piuttosto per l’ipotesi che chi governa il Trentino da quasi 20 anni abbia dimostrato capacità e competenze assai minori da chi nello stesso periodo ha governato l’Alto Adige. Con buona pace dei laudatores in servizio permanente effettivo dell’età d’oro dellaiana e di quella (d’argento, di bronzo?) immediatamente successiva».

Borga analizza anche il dato dell’andamento demografico, anche qui a doppia velocità tra Trento e Bolzano: «in un’Italia che tocca il nuovo record negativo di nascite, registrando nel 2016 un calo del 1,4 per mille rispetto al 2015 (già a sua volta record negativo rispetto al precedente), la provincia di Bolzano svetta con un aumento del 6,6 per mille, laddove Trento segna un misero più 0,3 per mille. Una distanza abissale che segnala la differenza preoccupante tra una società vitale, che guarda con speranza al futuro ed una società chiusa in sé stessa, che evidentemente non trova le ragioni per generare.  Ma la circostanza non sembra affatto preoccupare la nostra classe dirigente, troppo occupata a portare Arcigay nelle scuole o a patrocinare iniziative pro gender».

La doppia velocità dell’economia tra le due province preoccupa anche la CNA regionale: secondo il presidente Claudio Corrarati «emerge un quadro in chiaroscuro. Da una parte abbiamo dati non certo incoraggianti in un Trentino dove il Pil non cresce nonostante nei giorni scorsi la Camera di Commercio di Trento avesse indicato una situazione ben diversa con proclami di economia sana. Dall’altra parte, c’è un Alto Adige che dimostra come gli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, associati a una legge sugli appalti che cerca di dare lavoro il più possibile alle aziende locali, portino il Pil in netta salita, aiutato da aziende virtuose nell’export».

Per Corrarati «viene da chiedersi come mai due Provincie autonome così vicine non riescano ad avere dati simili. È necessario cercare di sviluppare in Trentino politiche analoghe a quelle messe in atto dalla Provincia di Bolzano. Nel Trentino da una parte va fatta ripartire una politica industriale in grado di avere aziende capaci di trascinare anche i piccoli nella crescita, associata ad una vera politica dei risanamenti energetici e ristrutturazioni edilizie. Dall’altra parte, occorre spingere ancora di più sul concetto dell’innovazione aziendale, sia di processo che di prodotti». 

Non solo: il presidente di CNA paventa anche che la doppia velocità di crescita dell’economia delle due province induca «una migrazione di aziende del Trentino in cerca di lavoro nel vicino Alto Adige con il risultato di mettere in concorrenza due territori vicini ma con bacini di lavoro e aziende quasi simili».