Comune di Sappada, ok Commissione Affari costituzionali al passaggio dal Veneto al Friuli Venezia Giulia

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manifestazione pro passaggio sappada in friuli
Polemica nel Pd. Il 7 novembre legge in Aula. Zaia, soluzione è autonomia Veneto. Ma, a dieci anni dal referendum, ancora tutto tace per il passaggio dei comuni ladini bellunesi al Trentino Alto Adige

manifestazione pro passaggio sappada in friuliIl Veneto che vuole più autonomia e meno Stato sul suo territorio è più vicino a perdere un pezzo della sua montagna, in favore del vicino (e “speciale”) Friuli Venezia Giulia. Manca ormai solo il voto dell’Aula – che potrebbe arrivare il 10 novembre prossimo (il provvedimento sarà all’esame dell’Assemblea a partire dal 7 novembre) -, perché Sappada dia l’addio alla regione governata da Luca Zaia e approdi in Friuli Venezia Giulia, come avevano chiesto i suoi abitanti nel referendum del 2008, con il 95% di “Sì”.

La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato la proposta di legge che prevede il distacco del comune bellunese e la sua aggregazione alla regione guidata dalla Dem Debora Serracchiani. Il Senato aveva già dato il via libera, il 21 settembre scorso, con 168 “Sì”, un “No”, e 8 astenuti. 

Il voto in Commissione non è stato indolore per il Pd: i deputati veneti Roger De Menech, Alessandro Naccarato e Simonetta Rubinato hanno espresso un “No” alla legge, in polemica col proprio gruppo guidato dal triestino Ettore Rosato. «In dieci anni è cambiato il mondo – ha sostenuto De Menech -, da ultimo anche con il referendum per l’autonomia del Veneto». Il deputato bellunese ha poi ricordato che sono ben 33 i comuni del Veneto che hanno chiesto il distacco per andare nelle due regioni a Statuto speciale confinanti, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, 18 dei quali hanno svolto il referendum, 8 dei quali nella provincia di Belluno. «Non si capisce – ha ribadito De Menech – perché comuni che hanno svolto il referendum prima di Sappada, come Cinto Caomaggiore o Lamon, abbiano la legge per il distacco ferma in Parlamento, mentre per Sappada si sia corso». 

A favore della legge hanno votato tutti i gruppi, compreso M5S. Tra i pentastellati il bellunese Federico D’Incà ha chiesto di istituire nella legge di Bilancio un fondo per i comuni di Confine, ampliando quello già esistente alimentato dalle due province di Trento e Bolzano, su cui il capogruppo Dem Emanuele Fiano ha detto che il Pd rifletterà. 

Non si è fatta attendere la risposta di Luca Zaia, il governatore leghista fresco del successo nel referendum per l’autonomia del Veneto: «se devo esprimere la mia posizione personale, dico che Sappada è in Veneto e deve restare in Veneto. L’unico modo di risolvere il problema è dare l’autonomia al Veneto». Il governo, ha concluso Zaia, «non può pensare di affrontare questioni di tale complessità esclusivamente aprendo alla secessione municipale. Così facendo sta indebolendo se stesso. E dopo Sappada ci sarà un’altra Sappada». Magari legata a quella dei comuni ladini del Bellunese che da dieci anni chiedono di passare al Trentino Alto Adige.