Azzalin su Ciambetti e il Papa: «il presidente del Consiglio senza freni inibitori»

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roberto ciambetti graziano azzalin
Polemica tra il consigliere regionale Dem e il presidente leghista. Ciambetti: «lo “ius soli” è decaduto a causa della maggioranza del PD» 

roberto ciambetti graziano azzalinLa riflessione sullo “ius soli” fatta ieri su queste colonne dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha dato il destro al consigliere regionale del PD, Graziano Azzalin che critica frontalmente gli argomenti addotti dal presidente dell’Assemblea legislativa.

«Come si potrebbe definire se non delirio di onnipotenza l’intervento di Ciambetti che critica il Papa per l’omelia natalizia sullo “Ius Soli”? Il presidente tuttologo non ha limiti, alla lunga lista di pareri non richiesti mancava giusto questo» attacca Azzolin in una nota. «Adesso, dopo il dialogo diretto con Bergoglio, possiamo davvero aspettarci di tutto: Ciambetti – prosegue Azzalin – che contesta la teoria della relatività di Einstein, che corregge l’intonazione di Pavarotti o che dà lezioni di italiano a Umberto Eco. Capisco che abbia bisogno di una visibilità sempre maggiore in vista delle elezioni amministrative a Vicenza, ma ogni tanto dovrebbe avere consapevolezza del proprio ruolo, ricordarsi che è presidente del Consiglio e non un capo di partito». 

Secondo Azzalin «suscita sempre stupore sentire rappresentanti della Lega parlare di carità e coscienza cristiana, pensavo che la loro empatia si esaurisse nel finanziare le scuole per realizzare i presepi. Trascurando tutto il resto. A cominciare dai diritti di migliaia di bambini e ragazzi nati e cresciuti in Italia. Non si può ridurre tutto a una questione di “portafogli e carte di credito” come scrive invece Ciambetti a cui ricordo comunque che i pasti a scuola come i servizi sociali sono garantiti anche dalle tasse dei genitori di quei ragazzi, a cui si decide di chiudere la porta in faccia, in maniera vigliacca facendo mancare il numero legale in Parlamento, esultando poi come se si fosse vinto un Mondiale. E fa tristezza – conclude Azzalin – vedere che tra gli ultras del “No ius soli” in nome dell’italianità ci siano tanti leghisti che per anni hanno sputato, metaforicamente e non, sul Tricolore».

La replica di Ciambetti alle critiche di Azzalin non si è fatta attendere: «l’unica nota da ricordare è sullo “ius soli”, che è stato affossato dal governo il quale ha cercato di far cadere la colpa sulle opposizioni. Ma a far mancare il numero legale ci hanno pensato la maggioranza e i parlamentari del Pd».