Alto Adige: gara per la concessione del trasporto pubblico annullata in corner

La motivazione dello stop per un non meglio precisato problema di turbativa d’asta. Per uno dei concorrenti perché il bando avrebbe escluso dalla gara due dei tre soggetti interessati. E di ciò ci si sarebbe accorti solo all’ultimo momento. Urzì: «l’ennesima prova di cattiva gestione da parte di Svp e PD». 

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concessione del trasporto pubblico

A seguito di non meglio precisati «fatti gravissimi che non consentivano più di procedere in modo trasparente. Non era più garantito né il segreto d’ufficio né il principio di concorrenza», il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, ha bloccato in corner a poche ore dalla conclusione la gara per l’affidamento decennale della concessione del trasporto pubblico locale.

La clamorosa decisione della Provincia di annullare in via di autotutela la maxi-gara per la concessione del trasporto pubblico da 962 milioni di euro per l’affidamento dei servizi di linea extraurbani con autobus ufficialmente pare motivata dalla scoperta di violazioni alla riservatezza del procedimento, tant’è che gli uffici provinciali hanno detto di aver presentato un esposto alla Procura, all’Agenzia nazionale anti-corruzione e all’Antitrust. Ma la verità parrebbe essere diversa e politicamente molto pesante.

A ridosso della scadenza per partecipare alla gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale in uno dei quattro bacini in cui è stato suddiviso il territorio altoatesino, pare che il bando mettesse fuori gara due dei tre attuali gestori del servizio di trasporto pubblico locale. Oltre alla grande e strutturata Sad, in ballo c’erano anche due consorzi più piccoli, Libus e Ksm. Peccato che questi due non siano in possesso di un requisito fondamentale per partecipare a gare di concessione per il trasporto pubblico locale, ovvero l’iscrizione al Registro elettronico nazionale (Ren). Parrebbe che della cosa in Provincia ci si sia accorti tardi, a bando già emanato e a nulla parrebbe essera valso il tentativo di chiedere all’Agenzia degli appalti di “addolcire” l’interpretazione della norma per permettere ai due consorzi di partecipare alla gara.

Ora, essendo saltata la gara ed essendo prossima la scadenza della concessione, in Alto Adige è seriamente a rischio il mantenimento del trasporto pubblico locale, oltre alla possibilità che ci siano aziende penalizzate dalla decisione con conseguente richiesta di pesanti risarcimenti milionari.

L’esponente dell’opposizione, Alessandro Urzi (Fratelli d’Italia) parla di «dilettantismo, approssimazione, inettitudine amministrativa: si può definire in modi molto diversi l’implosione della giunta Svp/Pd, la peggiore da trent’anni a questa parte. La vicenda rinnovo della concessione per il trasporto pubblico extraurbano su gomma  vale 962 milioni. L’annullamento della gara per il suo riaffidamento ora apre il fronte a possibili ricorsi e richieste danni. Con conseguenze imprevedibili».

Non solo: secondo Urzì «qui va a rotoli una intera credibilità della Provincia e la sua affidabilità come ente amministrativo, rischiano di saltare servizi essenziali come quello dei trasporti, dopo quello della Sanità, dove sul mancato tempestivo rinnovo delle polizze di responsabilità civile a tutela dell’operato dei medici ha comportato il licenziamento in tronco del direttore generale della Sanità, cui la Provincia rischia di dovergli pagare quasi mezzo milione di euro, perché il contratto era scritto forse in materia tale da non permettere il licenziamento del manager».