Troppi orsi e lupi in Trentino Alto Adige: la politica vota una legge per abbatterli. Ma non si può

Il ruggito della politica trentina ed altoatesina cozza contro l’avviso d’incostituzionalità della norma appena approvata da parte del ministro all’ambiente Costa. Certi assessori farebbero meglio a dedicarsi ala caccia delle zanzare (tigre). 

0
1444
orsi e lupi

Dopo la provincia di Bolzano, anche quella di Trento ha la sua bella legge fresca di approvazione a larghissima maggioranza che dà la facoltà al presidente della provincia di autorizzare la caccia ai grandi carnivori, orsi e lupi in primis, che in Trentino Alto Adige, del resto come frotte di turisti, hanno trovato il loro habitat d’eccellenza, prosperando in buon numero, ma dando al contempo fastidio agli allevatori e a chi vive in montagna, non più abituato ad avere a che fare con i predatori che razziano gli allevamenti.

Mentre la politica a Bolzano e Trento ruggisce spavalda, s’inserisce un piccolo ma fondamentale aspetto: orsi e lupi sono fauna protetta dello Stato, patrimonio indisponibile tutelato anche dalle norme europee e le norme provinciali cozzano frontalmente contro un aspetto insuperabile. A poco vale la specialissima autonomia del Trentino Alto Adige per superare questo piccolo ma fondamentale ostacolo. Tant’è che il mondo protezionista si è già mobilitato contro questa norma.

Ma pare che non ce ne sia il bisogno: il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, dichiara che «sono obbligato a chiedere l’impugnazione davanti alla Corte costituzionale delle due leggi provinciali. Ma mi domando: dobbiamo arrivare per forza a questo punto? Per questo chiedo ai due presidenti delle Province autonome di Trento e Bolzano se possono pensare di fare altrimenti. Per risolvere il problema di orsi e lupi nelle loro Province autonome hanno come modo soltanto quello di abbatterli? Basta vedere il piano lupo elaborato dall’Ispra che è arrivato a un soffio dall’approvazione, ci sono ventidue azioni per regolare il rapporto uomo-lupo. Penso che sia il caso di guardarlo, una soluzione sicuramente lì si trova».

Già, ma i 35 cuor di leone che soggiornano fino al prossimi 21 ottobre nelle ovattate stanze dei consigli provinciali di Trento e Bolzano non ci hanno pensato due volte ad approvare una norma che viola la Direttiva Habitat la cui violazione fa scattare, tra l’altro, pesantissime multe da parte della Commissione Europea nei confronti dei trasgressori, multe che pagherà il solito cittadino-bue.

La Lega antivivizesionista (Lav) ha annunciato che chiamerà a rispondere del proprio operato tutti i consiglieri che hanno votato a favore della norma che autorizza la caccia a orsi e lupi, ben sapendo di violare un bel po’ di norme pur di soddisfare l’istinto del politico a caccia di voti facili tra gli allevatori incavolati, anche se sono coperti dagli indennizzi pubblici in caso di danneggiamento causato dai predatori. Ma cosa più grave è che ci siano assessori che si prestino a questo gioco, facendo sprecare inutilmente tempo e denaro pubblico. Costoro farebbero meglio a dedicarsi alla caccia alla zanzara (tigre), che d’estate fa più predazione e dà più allarme sociale di un gruppetto di orsi e di lupi.