Pasta raddoppia consumo mondiale, italiano 1 piatto su 4

Un terzo degli italiani la mangia ogni giorno. Il mercato vale quasi 5 miliardi di euro. 

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pasta spaghetti con forchetta

Il mondo è innamorato di spaghetti, fusilli e rigatoni, facendone letteralmente scorpacciate, meglio se italiana: negli ultimi dieci anni il consumo di pasta è praticamente raddoppiato, da quasi 9 a 15 milioni di tonnellate e quella prodotta in Italia costituisce il 25% dei piatti consumati nel mondo.

In vista della Giornata mondiale della Pasta che si celebra il 25 ottobre, i pastai italiani di Unione Italiana Food hanno fatto il punto su un settore simbolo del Paese e della Dieta Mediterranea. Una produzione industriale che vale 4,8 miliardi di euro e che, nelle 120 aziende aderenti, dà occupazione a circa 7.500 addetti.

Con la semola tradizionale ne esistono oltre 300 formati che rappresentano il 90% del mercato, con la pasta integrale che guadagna quote di mercato (con tassi di crescita in Italia prossimi al 20%). E, addirittura, quella realizzata con la stampante 3D.

Ogni italiano ne consuma 23 kg all’anno, con buon distacco sui consumatori di Tunisia (16 kg), Venezuela (12 kg) e Grecia(11,2 kg). La pasta resta un punto fermo in tavola e nei menu delle tavole italiane, anche se sarebbe meglio alternarla ad altri cereali, ad iniziare dal riso che nel Belpaese ha uno dei suoi territori d’elezione.

Anche se la metà della popolazione (53%), secondo una ricerca Eumetra-Unione Italiana Food, afferma di aver mutatonegli ultimi tre anni abitudini nutrizionali, gli italiani votano la pasta come «il vero piatto tipico italiano». Con 9 italiani su 10 che la mangiano regolarmente. Addirittura 1 su 3 (36%) lo fa tutti i giorni. Nella pasta non c’è solo tradizione, ma anche innovazione: secondo gli chef e per quei consumatori che, a caccia di nuovi gusti e consistenze, nel carrello danno anche spazio per variazioni sul tema, è il piatto del futuro a cominciare da pasta integrale (30%), di legumi (10%), di farine diverse (9%), senza glutine (6%). A ridursi sono le porzioni: si restringe del 17% la porzione media (passata da 106 grammi a 87 grammi) e cala del 6% la frequenza di consumo di spaghetti & Co. Il 39% degli italiani dichiara di mangiare meno di due o tre anni fa e prestare sempre più attenzione alla salute e alla qualità di quello che mette nel piatto.

La Giornata mondiale della pasta 2019 durerà una settimana (18-25 ottobre). La manifestazione che da 21 anni racconta il piatto principe della dieta Mediterranea nell’edizione di quest’anno mette al centro l’eccellenza italiana della pasta come simbolo del mangiar bene fatto di ricerca, emozione e creatività. In 130 ristoranti in Italia e nel mondo il menu evidenzierà un piatto di pasta ispirato al tema #pasta2050, quello che si mangerà tra 30 anni, esplorando le sei principali tendenze. Pastai e professionisti della ristorazione vogliono sottolineare in questo modo che la pastasciutta è un vero piatto tipico italiano, sazia, è e sarà un punto fermo della dieta. Alla faccia dei falsi miti sui carboidrati che sconsiglierebbero di mangiare la pasta la sera, mentre sembra sia un’amica del sonno.

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