Alto Adige, presentati i dati della campagna di screening del tumore colon-retto. Nel 2010 registrati nuovi 2.500 casi di tumori maligni

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Theiner: “una ricerca fondamentale per garantire la salute pubblica nella fascia 50-69 anni”

La Ripartizione Sanità della Provincia di Bolzano assieme all’associazione “Assistenza Tumori Alto Adige”, rappresentata dalla presidente Renate Daporta Jöchler, e gli esperti della Azienda Sanitaria, il primario di gastroenterologia Fausto Chilovi e l’oncologa Susanne Baier, hanno illustrato i provvedimenti necessari per potenziare la diagnosi precoce, la diagnostica e le recenti forme di terapia per migliorare la qualità di vita di malati oncologici ed evitare nuove infezioni. In Alto Adige, infatti, si verificano sempre nuovi casi oncologici legati anche all’aumento dell’età della popolazione ed il tumore rimane la seconda causa di morte, dopo le malattie cardio-vascolari.
Nel 2010 in provincia di Bolzano sono stati registrati oltre 1.400 nuovi casi di tumori maligni fra la popolazione maschile e 1.100 fra quella femminile, la maggior parte dei quali si riferiscono a persone oltre i 60 anni. I nuovi casi tumorali sono per poco meno del 12%, sia negli uomini che nelle donne, di tumore del colon-retto.
Una novità per la provincia di Bolzano è l’introduzione dal 1 luglio 2012 dello screening per la prevenzione colon-rettale mediante la ricerca del sangue occulto fecale da effettuare ogni due anni nella popolazione di età compresa fra i 50 ed i 69 anni. Come ha sottolineato l’assessore Theiner si tratta di una novità fondamentale per l’Alto Adige nelle misure per potenziare la diagnosi precoce. Il nuovo programma di prevenzione interesserà circa 104.500 persone, che saranno invitati dall’Azienda sanitaria a sottoporsi allo screening. “Un altro passo importante nella direzione giusta – dice Theiner – dopo quelli fatti negli anni Novanta con l’introduzione di nuovi metodi per i pap-test che hanno migliorato la qualità di diagnosi e ridotto le diagnosi errate”.
Parlando della prevenzione del tumore alla mammella, che colpisce una donna su nove nella fascia di età compresa fra i 35 ed i 55 anni, Theiner ha espresso soddisfazione per i programmi avviati con successo dagli ospedali di Merano e Bressanone con l’attivazione di un Centro senologico interaziendale con il partenariato della Clinica Universitaria di Innsbruck. Fattori che hanno contribuito a far si ché l’incidenza tumorale in provincia di Bolzano sia minore rispetto al resto d’Italia ed anche d’Europa: “ogni trattamento antitumorale comporta una situazione drammatica. È nostra precisa intenzione offrire alle persone interessate ed alle loro famiglie il miglior trattamento possibile”.
Renata Daporta Jöchler, presidente di “Assistenza tumori Alto Adige” ha ricordato l’impegno dell’associazione a sostegno dei malati di tumore e dei loro famigliari. Susanne Baier, oncologa, ed il primario di gastroenterologia presso l’Ospedale di Bolzano, Fausto Chilovi, hanno presentato altri dati riferiti a patologie tumorali sottolineando l’importanza della prevenzione. Si stima che tra il 50 ed il 60% di tutte le forme tumorali possano essere evitate e molte guarite, a fronte di diagnosi precoce.