Crisi degli appalti, soddisfazione di Ance Trentino unitamente alle imprese artigiane e cooperative per una nuova regolamentazione dei lavori pubblici nei comuni

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Marino Simoni

Marino SimoniIntanto, ad Ala per un lavoro da 823.000 euro partecipano 255 imprese da tutt’Italia: vince una ditta lucana

La crisi nel mondo degli appalti pubblici che sta comportando gravissime ripercussioni sulle aziende edili è stata al centro dell’appello del presidente del Consorzio dei comuni trentini, Marino Simoni che ha definito “non più accettabile che ci siano comuni che invitano 120 imprese per una gara”, con i relativi oneri per l’approntamento del bando e per l’esame delle offerte pervenute, che quasi sempre finisce con il penalizzare l’economia e la manodopera locale. Una posizione salutata con molto interesse da Ance Trento (Sezione autonoma dell’edilizia di Confindustria Trento), l’Associazione artigiani e piccole imprese e la Federazione trentina delle cooperative in tutte le sue articolazioni, che hanno espresso con forza il loro apprezzamento per l’intervento di Simoni relativamente al nuovo regolamento di attuazione della legge provinciale dei lavori pubblici.

In una nota, le categorie edili affermano “percepiamo nelle parole di Simoni la nostra stessa preoccupazione, che in più occasioni abbiamo avuto modo di esprimere anche pubblicamente, circa la necessità di una maggiore sensibilità che le autonomie locali devono avere riguardo alla difesa dell’economia locale. Nella veste di presidente del Consiglio delle autonomie riteniamo ancora più prezioso e significativo, oltre che autorevole, l’appello del presidente Simoni”.

Le categorie esprimono “piena condivisione e sostegno alla proposta che ha lanciato alla provincia di Trento di inserire nel prossimo protocollo di finanza locale una penalità sui trasferimenti per quelle amministrazioni, non attente alle esigenze del territorio, che non dovessero rispettare i limiti e le procedure fissate dal nuovo regolamento”.

Infine, una considerazione: “segnaliamo con forte preoccupazione il fatto che sempre più frequentemente imprese non locali che si aggiudicano gli appalti sul territorio non eseguono poi direttamente i lavori, ma li subappaltano anche per l’intero loro importo, in violazione delle fondamentali norme di legge in materia. Per tale motivo riteniamo siano assolutamente necessari rigorosi controlli anche in fase esecutiva”.

Nello stesso momento del lancio dell’accorato allarme, il comune di Ala nel basso Trentino ha provveduto ad assegnare i lavori per la sistemazione e l’adeguamento dell’acquedotto della frazione di Chizzola: una gara al massimo ribasso con una base d’asta di 823.000 euro, cui hanno partecipato ben 255 imprese da tutt’Italia, assegnata provvisoriamente alla Smeda Srl di Tursi (Matera) con un ribasso del 18%.