A Bolzano il forum delle confindustrie di Italia e Germania

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giorgio squinzi 1Dinanzi ai presidenti Keitel e Squinzi il mondo della politica e dell’economia dei due paesi

Per due giorni, Bolzano è stato il centro dell’economia di due dei principali paesi europei, con il forum delle associazioni industriali di Germania e Italia riunite per discutere politiche comuni per il rilancio del comparto e dell’economia. Per gli imprenditori italiani e tedeschi “senza un euro forte, non può esistere un’Europa fort”, condividendo l’idea che, “senza una moneta comune, la crisi avrebbe avuto un impatto ancor più devastante sulle nostre economie”, aggiungendo che”ciò di cui abbiamo bisogno è più Europa”.

Gli industriali italiani e tedeschi tornano a chiedere “azioni che possano salvaguardare il progetto europeo ristabilendo la fiducia nell’Unione monetaria. Nel breve periodo, occorre affrontare il problema dell’accesso al credito per le Pmi rafforzando la fiducia tra gli operatori finanziari”. I tre pilastri, secondo Confindustria e Bdi sono “un consolidamento di bilancio intelligente, una rapida implementazione di riforme strutturali così come di politiche fiscali orientate alla crescita”.

Per i presidenti Giorgio Squinzi e Hans Peter Keitel “l’esperienza ha chiaramente mostrato che una salda base industriale è vitale per stimolare la ripresa economica e rafforzare la competitività globale: senza un settore industriale competitivo, non ci sarà nessuna convergenza nell’Eurozona”.
Bdi e Confidustria accolgono quindi con favore la rinnovata attenzione che la Commissione europea ha dedicato alla competitività dell’industria europea, come ha testimoniato il vicepresidente dell’UE, Antonio Tajani: “nell’attuale scenario globale, nel quale la crisi finanziaria ha indebolito le posizioni economiche e commerciali dell’Europa nei confronti degli altri partner mondiali, è cruciale – affermano gli industriali italiani e tedeschi – assicurare che l’Europa diventi il cuore del settore manifatturiero a livello internazionale”. Gli industriali dei due paesi credono che l’UE, “dal momento che l’Europa è in ritardo nell’innovazione e nello sviluppo tecnologico, solo con un settore industriale manifatturiero forte, competitivo e diversificato essa avrà l’opportunità di giocare un ruolo significativo. Oggi, l’industria ha bisogno di maggiore produttività e innovazione, e queste sono le aree nelle quali noi abbiamo bisogno di investire”.

Nel forum si è parlato anche di politica economica. Per Squinzi, “lo spread, che ci ha penalizzato negli ultimi 12 mesi, non è così giustificato. Certamente, incidono vari fattori di stabilità politica e l’efficienza del sistema paese. Purtroppo qualche pecca ce l’abbiamo. Lo spread poco a poco sta scendendo e si sta riavvicinando alla verità”, ha aggiunto Squinzi, sottolineando come “una situazione per giudicare in modo più reale ci sarà dopo le elezioni dell’anno prossimo, quando mi auguro avremo un governo capace di governare democraticamente per i prossimi cinque anni”.

BDI Han Peter Keitel 1Per Hans Peter Keitel “l’ultimo collocamento dei Btp dimostra il ritorno di fiducia nei confronti dell’Italia che deve parlare di più dei successi dei ultimi mesi e a dire perché gli investitori dovrebbero riporre fiducia nel vostro paese. Le elezioni dell’anno prossimo – ha aggiunto Keitel – sicuramente rappresentano un’incognita. Se da queste elezioni esce una forte volontà di riforma, allora è anche nell’interesse della Germania di avere un partner forte”. Keitel è critico nei confronti del governo tedesco di frau Merkel, specie in tema di riforma tributaria e sociale e ha condiviso con Squinzi la necessità di riportare entro il 2020 il peso del comparto industriale ad almeno il 20% dell’economia europea.