Omaggio all’arte di Francesco Guardi nel tricentenario della nascita

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9 1Al Castello del Buonconsiglio di Trento la mostra “Francesco Guardi nella terra degli avi. Dipinti di figura e capricci floreali”

Quando Francesco Guardi nasce a Venezia il 5 ottobre del 1712, suo padre Domenico, capostipite della famosa famiglia di pittori, ha lasciato da più di vent’anni la sua terra natale, la valle di Sole, dove nacque a Mastellina, oggi comune di Commezzadura, nel 1678. Domenico, che morirà quattro anni dopo, è un modesto pittore ormai al termine della carriera di copista dei grandi artisti veneziani del Cinquecento, mentre il figlio maggiore Gianantonio (che nel 1712 ha 12 anni) bazzica nella bottega del padre per carpire i segreti del mestiere. Se Domenico non riuscirà a toccare livelli di eccellenza, i figli raggiungeranno invece risultati stilistici assoluti e Francesco diventerà uno dei più importanti maestri del vedutismo veneziano settecentesco.

La famiglia Guardi giunse a Venezia da Vienna, dove Domenico si era recato nel 1690 per studiare pittura presso l’accademia dei fratelli Strudel. Dopo il matrimonio e la nascita del primogenito Gianantonio (1699-1760), la famiglia Guardi si era stabilita definitivamente a Venezia. La prima notizia dell’attività di Francesco si riferisce a una serie di copie da celebri dipinti antichi, eseguite nel 1731, assieme al fratello Antonio, per la nobile famiglia Giovanelli. A questa data la bottega dei Guardi proseguiva nel solco dell’attività inaugurata dal padre Domenico. Dopo le prime comuni esperienze nell’ambito della bottega familiare, le carriere dei due fratelli si dividono e prendono direzioni diverse: mentre Antonio continuerà a dedicarsi, con esiti di altissima qualità, alla pittura di figura, Francesco si volgerà, sull’esempio di Canaletto, al vedutismo, genere di più larga fortuna, che il pittore saprà interpretare con geniale originalità, eclissando per lungo tempo la personalità del fratello, rivalutata solo in epoca recente. Il legame con il Trentino rimarrà tuttavia vivo: sarà infatti lo zio don Pietro Antonio Guardi, parroco di Vigo di Ton, a commissionare alcuni dipinti a soggetto sacro ai due nipoti. Di questa importante e rara attività si conservano in Trentino i più significativi esempi: le lunette con l’Apparizione dell’angelo a san Francesco d’Assisi, e la Lavanda dei piedi nella sagrestia della parrocchiale di Vigo di Ton (1738), Santo in adorazione dell’Eucarestia (San Norberto) in Castel Thun (firmato sul verso) e la pala dei Santi Pietro e Paolo nella parrocchiale di Roncegno (1775).

L’attuale iniziativa, è collegata con la grande esposizione che il Museo Correr di Venezia dedica a Francesco Guardi fino al 6 gennaio 2013