Comune unico dell’Alto Garda Veronese: Brenzone lancia la proposta con una mozione

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CastelloMalcesineDalLagoGarda 1Passionelli: “prospettiva difficile quella della fusione tra comuni. Più reale una più stretta collaborazione tra amministrazione per ridurre i costi operativi”

L’esempio del comune di Ledro, nato sulle ceneri di sei piccoli comuni di montagna dell’omonima vallata trentina che hanno deciso di fondersi per risparmiare sulle spese di gestione, potrebbe essere seguito dai comuni dell’alto Garda veronese. Il consiglio comunale di Brenzone ha approvato una mozione con cui s’impegna il sindaco e la giunta ad operare per arrivare alla fusione con i comuni di Malcesine, Torri del Benaco e San Zeno di Montagna. Tra i motivi addotti dai proponenti, l’omogeneità territoriale del nuovo comune, la possibilità di raggiungere notevoli economie di scala e il fatto di raggiungere una popolazione complessiva di circa 10.000 abitanti, cosa che migliorerebbe anche la capacità finanziarie della nuova realtà amministrativa.

L’iniziativa si deve al vicesindaco di Brenzone, Aldo Veronesi, che sfrutta le leggi regionali 18 e 40 approvate l’anno scorso che favoriscono l’esercizio associato di funzioni e servizi comunali e le unioni montane. Se la proposta diventasse realtà, la geografia amministrativa della sponda veronese si semplificherebbe decisamente e il nuovo comune confinerebbe direttamente con quello trentino di Nago-Torbole.

giorgio passionelli comunità del garda 1Su questo scenario frena il sindaco di Torri del Benaco, Giorgio Passionelli: “dubito fortemente che si possa arrivare ad una fusione tra i quattro comuni come auspica il vicesindaco di Brenzone Veronesi. Molto più realistica e concreta la collaborazione tra i quattro municipi per l’esercizio in forma congiunta dei servizi comunali, per ridurre la spesa, gli sprechi e i disservizi, oltre che per liberare risorse per offrire nuovi servizi alla comunità”. Passionelli delinea anche un altro scenario: “arrivare alla creazione di due distinte comunità montane dell’alto Veronese, una per la parte che si affaccia sull’Adige e l’altra sul Garda, per la promozione e gestione del territorio, ciascuna valorizzando le specifiche peculiarità”.