Abiti da sposa acquistati in rete, alto rischio di andare “in bianco”

0
351
Indagine del Centro consumatori di Trento sulle offerte presenti sul web

Con l’arrivo della primavera, per molte coppie iniziano i preparativi per organizzare il loro matrimonio. Lo Sportello Europeo dei Consumatori ha svolto un’indagine per verificare le informazioni che sedici siti internet dedicati all’abito nuziale forniscono prima del fatidico acquisto. In generale è emerso che le società e gli atelier che vendono abiti da sposa on-line non forniscono le informazioni necessarie per effettuare un acquisto sicuro.

Prima fra tutti si è rilevato la mancanza dell’identificazione del venditore: quattro di questi siti non contengono né il nome, né la ragione sociale e neppure l’ubicazione del soggetto che li mette in vendita. Solamente cinque mettono a disposizione un numero di telefono di utenza fissa da contattare in caso di problemi (uno di questi mette in comunicazione l’utente con la Cina con i relativi costi di una chiamata intercontinentale) e solo tre siti danno indicazione sul luogo in cui l’abito viene confezionato o sulla sua provenienza.

Da rilevare come le aziende prese in esame affrontano il tema del diritto di recesso per i contratti a distanza: secondo il Codice del Consumo il consumatore non può esercitare il diritto di recesso nel caso di beni confezionati su misura. La corretta informazione dell’esclusione determina quindi l’inapplicabilità del diritto di ripensamento esercitabile entro 10 giorni dal ricevimento della merce. La personalizzazione deve consistere in un’operazione irreversibile di adattamento alle caratteristiche antropometriche della persona (Cass. n. 29186) che renda il capo non più commerciabile per la taglia standard. Alcuni siti diversificano giustamente l’abito personalizzato da quello standard prevedendo l’esclusione per il primo (in alcuni casi è consentito recedere perdendo una caparra) e l’applicabilità del recesso per il secondo. Si ricorda però che se nel sito non viene riportato un indirizzo a cui rispedire il prodotto difficilmente siriuscirà a esercitare il diritto e se tale indirizzo è situato in Cina la spedizione di ritorno del vestito potrebbe costare cara e con il rischio molto concreto di non avere il rimborso di quanto pagato.

Lo Sportello Europeo dei Consumatori a tutela delle promesse spose future e presenti, rilevate tali gravi mancanze ha denunciato alcuni di questi siti alla Polizia postale e all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato.

Nella tabella allegata sono evidenziate in rosso le carenze informative rilevate. Il consiglio è di non acquistare mai nulla sui siti che non forniscono adeguate informazioni e di preferire sempre i professionisti che forniscono le informazioni complete e corrette, chiaro indice di affidabilità.