Padova, presentato il progetto “Softcity”

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Padova area Soft City 1Politecnico di Torino-Istituto Superiore Mario Boella studiano la fattibilità del progetto promosso da Confindustria Padova con comune e Università di Padova grazie a finanziamenti della Camera di commercio

Costruire la “smart city” padovana, la città digitale all’insegna di ecosostenibilità, nuovo pensiero urbano e tecnologie. Per migliorare la qualità di vita di cittadini e imprese, valorizzare vocazione e attrattività dell’area tra Stazione Fs e Zona industriale Sud. Un tecnopolo dove operano oltre 3.000 imprese di Ict (informatica, telecomunicazioni) e di altri settori innovativi: engineering, ricerca e sviluppo, marketing e design, consulenza integrata.

Questo l’obiettivo di “Padova Soft City”, il progetto promosso dalla Sezione servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Padova, in collaborazione con comune di Padova, Università, Camera di commercio e il coinvolgimento di tutte le categorie economiche. Un inedito lavoro di squadra per declinare lo sviluppo urbano in un contesto smart: dalla mobilità al risparmio energetico, dall’e-commerce ai pagamenti elettronici, dall’e-government alla telemedicina.

Lo studio di prefattibilità del progetto “Padova Soft City”, realizzato da Politecnico di Torino-Istituto Superiore Mario Boella e finanziato dalla Camera di commercio di Padova, è stato presentato a Palazzo Moroni. Lo studio analizza il contesto padovano, ne evidenzia punti di forza e debolezza, considera gli esempi di altre realtà urbane “intelligenti” in Italia, Europa e Stati Uniti comparabili per dimensioni. Formula proposte concrete di tipo logistico e organizzativo per costruire la “smart city” padovana.

Il progetto “Padova Soft City” punta a valorizzare la vocazione nei servizi innovativi. Padova ha il primato in Veneto per densità di imprese di Ict e altri servizi innovativi (22,9%). Una rete di oltre 16.000 Pmi (6.548 nel capoluogo), il 17% del totale provinciale, che genera l’11,2% della ricchezza. Un comparto cresciuto in termini di imprese anche negli anni della crisi (+4,5% dal 2009 al 2012), che oggi si candida a rigenerare la competitività di manifatturiero e pubblica amministrazione. Per innescare un percorso virtuoso che trasformi Padova in una città “intelligente” anche nel confronto internazionale, diventando fulcro della “smart region” del NordEst.

“L’obiettivo – ha spiegato il vice presidente di Confindustria Gianni Potti – è quello di costruire una città intelligente, valorizzando il tecnopolo che già esiste a Padova, costituito da tremila imprese ad alta tecnologia che operano nella zona tra la stazione e Padova sud”.

Le imprese che operano nel settore Ict e servizi innovativi a Padova creano l’11% del prodotto interno lordo totale, e costituiscono il 22% del prodotto interno lordo di settore a livello regionale. Negli anni della crisi, tra il 2009 e il 2012 le imprese della potenziale soft city sono cresciute del 4,5 % e continuano a crescere e creare posti di lavoro. “Stiamo mettendo in moto una rivoluzione culturale nell’approccio alla città – ha spiegato il vice sindaco Ivo Rossi – dalle scelte urbanistiche fino alla creazione stessa dell’identità urbana dobbiamo renderci conto che è finita l’epoca in cui ognuno fa per sé, nel pubblico come nel privato. E’ essenziale per la sfida della competizione presente e futura essere una città più performante nei servizi, dai trasporti alla sicurezza, per attrarre conoscenza, teste, e di conseguenza finanza e impresa. Questo vuol dire passare dalla Padova in cui piccolo è bello alla Padova smart city”.

La realizzazione dei progetti che nei prossimi mesi daranno forma a questo nuovo modello di visione della città passerà attraverso il coinvolgimento di attori privati e di finanziamenti comunitari dedicati alla infrastrutturazione tecnologica delle città europee.