Asdi Sedia di Udine, si sta toccando il punto più acuto della crisi

0
335
Riunito a Udine il comparto di Confindustria Udine che ha esaminato l’andamento del settore

L’analisi del momento congiunturale, le opportunità di aggregazione offerte dalle reti di impresa, le prospettive dell’Asdi Sedia e il progetto di rilancio del Distretto: sono stati questi i temi affrontati nel corso della riunione del Gruppo Legno Mobile e Sedia di Confindustria Udine, guidato dal capogruppo Franco di Fonzo, che hanno visto la partecipazione di numerosi imprenditori associati.

“Questa presenza così massiccia – ha dichiarato di Fonzo – testimonia il dinamismo del nostro comparto e la grande volontà di andare avanti pur in un momento così delicato”.

Di Fonzo ha illustrato l’indagine dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine: rispetto al 2012 in provincia di Udine l’export dei mobili è calato nel primo semestre del 2013 del 3,5%; la produzione di mobili nel terzo trimestre 2013 è diminuita del 4,5% e il numero delle imprese del mobile nel mese di settembre registra un -4% (-4,8% nel comparto artigiano, -2,4% in quello industriale). Nel periodo gennaio/ottobre 2013 la cassa integrazione ordinaria è aumentata del 10,4%, quella straordinaria calata del 40,2%.

“Ci sarebbero in altre regioni italiane degli esempi virtuosi da imitare – ha aggiunto di Fonzo -. Se pensiamo che la Lombardia ha stanziato 12,5 milioni di euro per l’ammodernamento degli alberghi o che la Puglia ha destinato 800.000 euro alla lotta alla contraffazione e al lavoro sommerso”. “Gli indicatori – ha commentato invece il presidente di Confindustria Udine, Matteo Tonon, presente all’incontro – ci danno la fotografia di un Friuli Venezia Giulia che sta toccando, oggi, il punto più acuto della crisi. Stiamo lavorando su ogni fronte, anche attraverso un continuo dialogo con la Regione, per mantenere al centro dell’attenzione il sistema del manifatturiero”.

Molto spazio è stato dedicato anche alle opportunità di aggregazione offerte dalle reti di impresa, in grado di connettere diversi soggetti e le loro specifiche competenze per fare nascere sinergie e occasioni di cooperazione, senza ricorrere a fusioni o ad incorporazioni/acquisizione da parte di un unico soggetto. A tale riguardo, di Fonzo ha ricordato che gli uffici di Confindustria Udine provvederanno a contattare le singole aziende per illustrare i benefici di un contratto di rete.  

L’assemblea del gruppo Legno di palazzo Torriani è servita anche ad interrogarsi sul futuro dell’Asdi Sedia. Invitato alla riunione, il direttore dell’Asdi, Carlo Piemonte, ha ricordato la funzione dell’ente, che è quella di sviluppare la competitività del distretto. Tre i principali raggi d’azione: i servizi a gruppi d’imprese in particolare attraverso le certificazioni di qualità e quelle FSC e PEFC (a marzo 2014 si punta a raggiungere il numero di 80 imprese certificate), la promozione del marchio “Chair District” (con già 300 aziende registrate) e la partecipazione alle fiere internazionali con stand collettivi (come Cape Town, Colonia, Bruxelles, Arabia Saudita ecc.).

Ma dove andrà l’Asdi Sedia? “Pur in presenza di contributi pubblici minimi, noi – ha risposto Piemonte – vorremmo continuare ad offrire servizi qualificati a pagamento alle imprese”. Un percorso condiviso da di Fonzo, per il quale “va preservata l’operatività dell’Asdi nella logica di continuare, in un contesto diverso, lungo la strada intrapresa”. Al riguardo il presidente Tonon ha dichiarato che il sistema delle Asdi, inteso come contenitore normativo, è oramai superato così come concepito. “Questo contenitore – ha aggiunto Tonon – non può più esistere. Altra cosa è invece il contenuto. L’Asdi Sedia deve fare da collettore formulando progetti aggregativi. La strada da percorrere a nostro avviso è quella di chiudere il soggetto giuridico, così come oggi ideato, e proseguire le attività attraverso un soggetto differente, quale potrebbe essere il Catas di San Giovanni al Natisone. Scorporare la parte privata dell’ASDI dunque, favorendo un percorso che porti ad una razionalizzazione di tutte le componenti pubbliche delle ASDI in regione”.