Bollette elettriche: dal 1 gennaio nuovo salasso a carico di famiglie e piccole imprese

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confartigianato trevisio presidente mario pozza 2 1Pozza: «la nuova tariffa AE introdotta per agevolare i grandi consumatori, comporterà nella sola provincia di Treviso maggiori costi per 5 milioni di euro all’anno»
di Mario Pozza, presidente Confartigianato Marca Trevigiana.

In un Paese nel quale l’energia elettrica si paga già il 30% in più che nel resto d’Europa, il legislatore ha pensato bene di caricare ulteriormente le piccole imprese e le famiglie di ulteriori costi e quindi di diminuire la già compromessa competitività delle stesse imprese nei confronti dei loro competitori. E’ l’ennesima presa in giro alla quale rispondiamo con la mobilitazione generale nazionale prevista il prossimo 18 febbraio a Roma.

Che la coperta fosse corta si sapeva. Con l’arrivo della prima bolletta elettrica del nuovo anno in molti faremo una triste scoperta. Da gennaio infatti le Pmi e le famiglie dovranno pagare un nuovo onore: la componente “AE”, una nuova voce che graverà sui costi complessivi di gestione, un altro balzello, un’altra tassa indiretta.

Un Decreto Ministeriale del 2013 prevede l’inserimento in bolletta della voce “AE” per ridurre gli oneri di sistema delle aziende energivore (quelle che in un anno consumano più di 2 milioni e 400 mila kWh di elettricità e il cui rapporto tra spesa elettrica e fatturato annuo supera il 2%), coprendo costi come la gestione dello smaltimento delle scorie nucleari, l’incentivazione delle energie da fonti rinnovabili, il finanziamento della ricerca, il regime agevolato per le Ferrovie dello Stato, ecc. Tale riduzione comporta un mancato gettito alla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico di circa 800 milioni di euro annui, che sarà coperto da tutte le altre utenze (famiglie e piccole aziende dell’artigianato, del commercio, dei servizi) attraverso l’applicazione nelle loro bollette della nuova componente denominata “AE”, che si sommerà alle altre voci. E’ evidente che la stragrande maggioranza delle piccole attività non beneficerà delle agevolazioni previste. Si pensi che un’azienda che consuma annualmente 50.000 kWh, e che cioè spende tra i 9.000 e 10.000 euro all’anno Iva esclusa, dovrà pagare nel 2014 circa 234,5 euro in più. Proporzionalmente, l’azienda che consuma circa 100.000 kWh all’anno pagherà altri 469 euro per la nuova componente “AE”, mentre l’acconciatore che consuma circa 10.000 kWh all’anno verserà circa 46,9 euro in più, e così via.

Si avvantaggiano le grandi aziende appesantendo la spesa delle imprese non energivore. È un criterio iniquo e miope, che innalza ulteriormente la pressione impositiva sulle piccole attività. Se stimiamo che, nella nostra provincia, il consumo energetico medio delle imprese artigiane è circa 40.000 kWh annui, il totale fa 960.000.000 kWh/anno: applicando la nuova componente AE, l’aumento complessivo dei costi ammonta a poco meno di 5 milioni di euro, che contribuiranno a ridurre gli oneri di sistema delle imprese energivore. Per finire con le sorprese nel Decreto “Destinazione Italia” dello scorso dicembre sono stati previsti ulteriori costi in bolletta derivanti da oneri per la costruzione di una nuova centrale “pulita” a carbone, per la quale sarà prevista una gara, entro il 2016, per decidere chi la costruirà.

Conto di discutere di questa questione e di molte altre, come per esempio quella relativa al mancato rifinanziamento della piccola mobilità, quella che le nostre imprese continuano a pagare e non a fuggire, con il Ministro Zanonato nell’incontro fissato per sabato mattina.