Friuli Venezia Giulia in cifre: presentato ad Udine il Rapporto statistico annuale

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debora serracchianiSerracchiani: «una fotografia mediamente migliore del resto del panorama italiano»

Presentato a Udine dalla presidente della regione Debora Serracchiani il Rapporto statistico annuale del Friuli Venezia Giulia che raccoglie le principali informazioni della statistica ufficiale sullo stato dell’economia e della società della Regione.

Si tratta di uno dei documenti del ciclo della pianificazione strategica poiché costituisce la base conoscitiva per la definizione e il monitoraggio del Piano strategico e del Piano della Prestazione. «Si tratta – ha spiegato il direttore del Servizio statistico Gianluca Dominutti – di una fonte conoscitiva “dinamica”, perché oggetto di continui aggiornamenti, e che consente una lettura multidimensionale dei fenomeni rappresentati grazie alle analisi congiunturali, di sviluppo e di confronto, anche internazionale. Nella sua prima edizione, il rapporto è costituito da quattro sezioni tematiche dedicate a economia, attività produttive, infrastrutture e società».

L’analisi del contesto economico rivela ancora un quadro a luci e ombre: le previsioni dell’Istituto Prometeia, basate su analisi econometriche formulate lo scorso luglio, indicano una parziale ripresa per il 2014 (+0,5% il PIL), di entità superiore a quella media nazionale (+0,3%). Nel primo trimestre 2014, secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia, la produzione industriale è aumentata del 2,8 p.c. rispetto al corrispondente periodo del 2013; il maggior contributo alla crescita dell’economia regionale è dato dall’export, previsto in aumento, nel 2014, dell’8,2% (+2,6% il dato Italia), mentre gli investimenti fissi lordi ed i consumi delle famiglie rimarranno ancora deboli, con variazioni tendenziali dell’ordine del +0,3% (dato Italia rispettivamente a -0,5% per gli investimenti e +0,3 p.c. per i consumi). I timidi segnali di ripresa contribuiranno da subito al rallentamento della contrazione delle unità di lavoro (-0,2 p.c. per il 2014) ed il tasso di disoccupazione è stimato stabile al 7,7 p.c. fino al 2015, diversamente da quanto previsto per il livello nazionale dove fino a quella data crescerà al 12,8 p.c.

Per quanto riguarda il commercio estero, settore che registra nel I trimestre 2014 un aumento tendenziale del 7,3% con incrementi in tutti i settori chiave del Friuli Venezia Giulia ad eccezione della cantieristica (-27,6%, dato che va contestualizzato con le commesse Fincantieri), attraverso il cosiddetto indice di Balassa si evidenzia l’elevata specializzazione della produzione esportata in categorie merceologiche a medio-basso valore aggiunto (pesca e prodotti di acquacoltura, legno grezzo e piallato) e nei settori della cantieristica (dove l’indice di Balassa raggiunge un valore pari a 9,2), della siderurgia e dei mobili, anche se, in questo settore il vantaggio rispetto alle altre regioni italiane si sta riducendo (da 5,4 a 4,9 nell’ultimo decennio).

Rispetto al tema della ricerca e dell’innovazione, i dati sulle start up della regione indicano 60 imprese iscritte negli appositi registri camerali al 17 febbraio 2014: due terzi di esse sono attive nei servizi, in particolare nell’informatica e nella ricerca e sviluppo, un terzo di esse sviluppa e commercializza prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico in ambito energetico. Le imprese presenti nei parchi tecnologici nel corso del 2013 sono 184, in crescita nonostante le difficile congiuntura. Nel 2011 la spesa del Friuli Venezia Giulia in ricerca e sviluppo in rapporto al PIL era ancora inferiore (1,45 p.c.) ai livelli registrati in Austria (2,80) ed in Slovenia (2,47), ma superiore alla media nazionale (1,27) e al Veneto (1,03).

La contrazione del reddito delle famiglie ed il rallentamento nell’erogazione del credito hanno inciso sulle compravendite immobiliari, in calo nel quarto trimestre 2013 del 2,6 p.c. (-8,1 p.c. il dato a livello nazionale) su base tendenziale: il 2013 si chiude, dunque, con una variazione tendenziale complessiva del -2,4 p.c., contrazione ben più contenuta rispetto a quella registrata a livello nazionale (-7,5 p.c.). Tra le componenti di consumo delle famiglie, l’acquisto di un’automobile è senz’altro un comportamento che è risultato meno frequente rispetto al passato, anche se nel primo semestre 2014 le nuove immatricolazioni di auto sono cresciute in FVG del 11% rispetto al corrispondente periodo del 2013 (+3,5% dato Italia). Tuttavia, negli anni della crisi il parco veicolare si è contratto raggiungendo nel 2013 un’anzianità media pari a 10,3 anni contro gli 8,9 del 2009. Le auto con più di 10 anni sono il 45,6% del parco veicolare complessivo con un particolare aumento delle auto di età tra 13-17 anni. Risultano in diminuzione le immatricolazioni di auto con cilindrata superiore a 1.800 cc, il 18,2% delle immatricolazioni nel 2013 contro il 27,8% nel 2007. In parziale compensazione, aumenta la potenza delle autovetture di cilindrata contenuta, in particolare tra 56 e 85 kW.

Crescono in aprile, ultimo mese di rilevazione secondo i dati provvisori, arrivi e presenze di turisti in regione: rispettivamente +10,6% e +9,6% su base tendenziale. Sul dato incide la diversa collocazione della festività pasquale grazie alla quale cresce, in particolare, la componente straniera (+23,7% gli arrivi e +19,8% le presenze), mentre il flusso dei connazionali segna una variazione positiva più contenuta. Dall’inizio dell’anno, sempre secondo i dati provvisori, il turismo in Friuli Venezia Giulia ha segnato un +0,7% negli arrivi e un -6,2% nelle presenze, mentre nel 2013 le tre principali località turistiche regionali hanno registrato variazioni positive rispetto l’anno 2012 negli arrivi: Lignano Sabbiadoro +0,2%, Trieste +3,3%, Grado +1,4%. Per il confronto internazionale, nel 2012 la regione registrava una accessibilità globale e continentale nella media europea (indici pari a 96,6 e 99,0, soglia media pari a 100), anche se con valori inferiori rispetto a Veneto, Carinzia e Stiria, Slovenia e Croazia. Nell’anno 2013 il Porto di Trieste ha registrato dati significativamente positivi rispetto al 2012 (+12,4% container; +17,9% oleodotto SIOT), mentre l’aeroporto FVG una parziale flessione (-3,3% passeggeri; -8,8% voli).

Il confronto con un aggregato più ampio, quale l’Europa Occidentale dei 17 paesi più industrializzati, rileva una struttura economica del FVG in cui il settore primario, della chimica, delle costruzioni e delle attività finanziarie hanno un minor peso in termini di valore aggiunto complessivo; al contrario, si osserva una maggior rilevanza dei settori dei beni di investimento, di una parte di manifattura relativa alla meccanica e alla siderurgia e delle attività ricettive e della ristorazione. Nonostante la simile composizione strutturale, il FVG registra positivi livelli di innovatività del sistema produttivo. L’indice composito che tiene conto della spesa in ricerca e sviluppo delle imprese per la creazione di nuova conoscenza formale, dell’incidenza dell’occupazione nelle attività manifatturiere a contenuto medio-alto e alto di tecnologia e nei servizi ad alta intensità di conoscenza e della capacità delle imprese a sviluppare nuove prodotti, colloca il FVG tra le regioni italiane più innovative nel sistema produttivo (terzo posto nazionale) ed al 70mo posto nel ranking europeo su 247 regioni per cui i dati sono disponibili.

Nell’area società, il FVG ha visto nel 2013 crescere leggermente la sua popolazione (+0,6% rispetto al 2012) ancora una volta grazie al contributo della componente straniera (+5,2%), anche se negli ultimi anni, complice la crisi, tale contributo è calato progressivamente. I residenti in Friuli Venezia Giulia hanno una scarsa mobilità territoriale: per un terzo delle famiglie anagrafiche la dimora abituale è in un altro comune della stessa provincia in cui sono nate, per il 31,8% è proprio nello stesso comune di nascita, mentre il 13,9% dimora abitualmente all’estero. I dati del Censimento rilevano che il 76,9% delle famiglie vive in una casa di proprietà, il 16,5% in affitto e il 6,7% risiede in alloggi occupati ad altro titolo di godimento. Nel 2013 i cittadini della regione hanno espresso maggior soddisfazione sulla propria situazione economica rispetto alla media nazionale (i ‘molto’ e gli ‘abbastanza soddisfatti’ sono il 50% contro il 40% a livello Italia), nonostante oltre la metà di essi abbia lamentato un peggioramento rispetto al 2012. La percezione delle persone è piuttosto diversificata a seconda della condizione delle medesime: si osserva che a dichiarare un peggioramento sono infatti soprattutto i lavoratori in proprio, gli operai e le persone in cerca di occupazione (quindi soprattutto giovani under 35). Inoltre la soddisfazione maggiore si rileva per  i titoli di studio più elevati , per i maschi rispetto alle femmine e per classi di età estreme (14-17 o oltre i 60).

Nel 2013 il 70% delle famiglie dichiara di avere un collegamento ADSL ad Internet, valore superiore alla media nazionale pari al 68%, ma inferiore ai livelli delle altre regioni del NordEst, Austria e Slovenia. I cittadini risultano anche più soddisfatti rispetto alle condizioni di salute della media nazionale: il 4,7% dichiara un difficile stato di salute contro il 5,3% del NordEst ed il 5,8 nazionale. Tra le azioni a tutela della salute, l’assistenza domiciliare risulta in crescita sia nella componente infermieristica che nella componente riabilitativa con tassi di copertura per gli anziani con più di 75 anni pari rispettivamente al 18,2% (17,4% nel 2009) e al 6,2% (5,4% nel 2009).

«La fotografia scattata dal Rapporto statistico annuale del Friuli Venezia Giulia mostra una regione con numeri e dati che sono per la gran parte migliori rispetto al contesto italiano» commenta la presidente della Regione Debora Serracchiani confortata dalla previsione della crescita del PIL del +0,5%, trainata da un grande incremento dell’export, e, sul fronte occupazionale, la tenuta del tasso di disoccupazione che nelle stime si dovrebbe fermare al 7,7% (contro quello nazionale che è previsto invece al 12,8%). Tra i dati meno positivi, su cui Serracchiani ha puntato il dito affermando che «ci sono ancora dei passi da fare» spicca invece la difficoltà di accesso al credito. I prestiti concessi dalle banche alla clientela residente in Friuli Venezia Giulia sono infatti in contrazione dal primo trimestre del 2012 e il 2013 si è chiuso con una variazione negativa dei finanziamenti pari al – 4,3% rispetto all’anno precedente. I prestiti bancari concessi alle imprese si sono ridotti del 7,3% annuo e la variazione negativa più forte si è registrata per le aziende medio-grandi  (-8%).