Veneto, addio alla ricetta rossa su carta: ora solo digitale

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ricetta elettronica medico pc 1Coletto: «grazie all’innovazione risparmiati oltre 3,2 milioni di euro destinati a migliorare i servizi ai cittadini»

La sanità in Veneto è sempre più digitale, con il passaggio della tradizionale ricetta rossa dalla carta al digitale.

Soddisfatto l’assessore regionale Luca Coletto, all’indomani dell’avvio della “dematerializzazione” della ricetta: “tanto tuonò che non piovve; e non è una polemica, ma un motivo di soddisfazione per il buon esito complessivo del primo giorno di un’innovazione epocale, come la scomparsa della ricetta rossa per le prescrizioni farmaceutiche e l’informatizzazione del procedimento. Abbiamo buoni riscontri pressoché da tutto il territorio e, dove sono emersi o emergeranno problemi ci attiveremo per risolverli».

Tutto è filato liscio grazie ad un innovativo sistema informatico, elaborato dal Consorzio Arsenàl.it per l’informatizzazione della sanità veneta, che mette in collegamento medici di medicina generale e farmacie. «Tutte le innovazioni – dice Coletto – implicano dei cambiamenti nei modelli organizzativi e nelle modalità di lavoro dei protagonisti, per cui sono grato ai medici di base e ai farmacisti per il notevole sforzo che hanno fatto e stanno facendo. Sono grato anche a chi ci segnalerà intoppi o malfunzionamenti, sui quali siamo assolutamente pronti a intervenire se solo possibile. Qualche timore e lamentela dei giorni scorsi – aggiunge – hanno avuto un po’ il sapore della resistenza preconcetta al cambiamento; anche questi atteggiamenti erano messi in preventivo, ma sono delle eccezioni. La regola è che tutti hanno contribuito a questa innovazione e che l’avvio è stato positivo».

Secondo Coletto questa “rivoluzione” nella sanità veneta «che abbatte la burocrazia e relativi costi, nel caso della ricetta rossa 3.244.901 euro l’anno rimarranno nelle tasche dei Veneti o potranno essere usati per le cure e in prospettiva il cittadino non dovrà più recarsi nemmeno fisicamente dal medico, se non per una visita, perché le prescrizioni ripetute potranno viaggiare via mail, e alla fine al cittadino basterà presentarsi in farmacia con la tessera personale. Innovazione e riorganizzazione sono di fatto il nostro sistema di autofinanziamento che va a sostituire quella tassa odiosa che è l’addizionale Irpef sulla sanità, che il Veneto non ha mai messo – commenta con una punta d’orgoglio Coletto. – Siamo l’unica Regione d’Italia a non averla imposta ai propri cittadini e ci stiamo riuscendo da 4 anni proprio grazie al lavoro quotidiano su innovazione e riorganizzazione!».

Non solo risparmi con l’abolizione della ricetta cartacea: “non dimentichiamo poi – prosegue l’assessore – che il sistema informatizzato consente di abbattere tendenzialmente a zero il rischio di errore o equivoco nella lettura della ricetta da parte del farmacista, e questo a tutto vantaggio del paziente sia in termini di sicurezza che di minori disagi in caso di errore»”.

L’entrata in vigore delle nuove modalità operative è stata preceduta da una campagna di informazione e incontri che ha coinvolto i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e i farmacisti. Da gennaio 2014 sono stati incontrati 4.040 operatori (2.492 medici, 438 pediatri e 1.100 farmacisti). Per ciascun medico, la Giunta regionale ha anche stanziato un rimborso spese di 565 euro l’anno, relativo ai costi per la cancelleria e le stampanti.