Il “Premio Degasperi” consegnato dalla provincia di Trento a Romano Prodi

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Pat-giornata-autonomia-2014-rossi-romano-prodi-kompatscher-ilnordest-ilnordestquotidianoLa cerimonia nell’ambito della “Giornata dell’Autonomia” alla presenza dei vertici delle province di Trento e di Bolzano. Polemica dalle opposizioni: secondo Divina «Prodi ha rappresentato il peggio dell’Italia»

Il “Premio Degasperi”, intitolato ai “Costruttori d’Europa”, è stato consegnato a Romano Prodi nell’ambito della “Giornata dell’Autonomia” celebrato dalle province di Trento e di Bolzano.

Già presidente dell’Iri, del Governo italiano e della Commissione europea, prodi è giunto a Trento per partecipare alla cerimonia, apertasi con gli interventi delle autorità locali nella cornice della Sala Depero del palazzo della Provincia. La giuria della sesta edizione del Premio internazionale ha deciso all’unanimità di conferire il premio a Romano Prodi – che, come ricordato dal presidente Rossi, ha sempre “accompagnato” questa manifestazione, fin dalla sua prima edizione, quando il premio venne consegnato a Helmut Kohl – in virtù del suo essere «uno dei politici italiani più appassionatamente coinvolti nel lavoro di costruzione dell’Europa, sia come uomo di studi, sia come uomo politico impegnato in vari ruoli di alta responsabilità».

Prodi, accompagnato dalla consorte Flavia Franzoni, è arrivato a Trento in prima mattinata, ed è stato accolto nel palazzo della Provincia dal presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi. Attorno alle 10.30 ha incontrato i giornalisti nel corso di una breve conferenza stampa, dove ha risposto ad alcune domande relative all’attualità del pensiero di Degasperi e delle autonomie, esprimendo giudizi poco lusinghieri su certe autonomie speciali: «ci sono casi, diversi dal Trentino Alto Adige, in cui vedo che l’autonomia regionale non è appropriata. CI sono autonomie speciali e autonomie speciali: qui l’autonomia è stata utilizzata bene». Potrebbe essere uno spunto per il governo Renzi a prendere il coraggio a due mani e commissariare realtà inefficienti come la regione Sicilia, tanto per fare un esempio di acclarata mala gestione e spreco del denaro pubblico.

Il presidente del Consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti nei discorsi ufficiali ha ricordato come l’avanzare di uno spirito neocentralista sia contrario ai valori che alimentarono il Patto Degasperi-Gruber e la stessa costruzione europea, nel quale quello storico accordo va inserito, e ha messo in guardia dalla tentazione di sacrificare il disegno autonomista e federalista sull’altare della retorica della lotta agli sprechi, pur condividendo il Trentino l’obiettivo di risanare i conti dello Stato. Il presidente del Consiglio delle autonomia Paride Gianmoena ha ricordato a sua volta che l’Europa è sempre più protagonista in ogni ambito, legislativo, economico e sociale, anche con riferimento all’operato degli enti locali, e ha brevemente illustrato i contenuti della Carta europea dell’autonomia locale, il documento fondamentale che elenca diritti e doveri degli enti territoriali. Il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi infine ha parlato della necessità di considerare questa giornata una vera e propria festa dell’Autonomia, pur nella consapevolezza del momento difficile che in particolare le autonomie speciali stanno attraversando, una festa «da celebrare per un motivo che ci sembra ancora più chiaro in questo 2014, in cui ricorre il centenario dello scoppio della Grande Guerra». Per il presidente della provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, « Prodi è stato uno dei principali artefici del percorso verso un’Europa sempre più unita, questo riconoscimento è più che meritato: non è solo uno dei simboli di una politica europea ed europeista, ma è anche una delle figure più importanti degli ultimi decenni per l’autonomia altoatesina. Durante il suo periodo alla guida del governo nazionale è stato possibile implementare e migliorare, passo dopo passo, la nostra autonomia».

E’ seguita quindi la laudatio di Romano Prodi, affidata al professor Paolo Pombeni, e quindi la consegna del riconoscimento. Consegna avvenuta non senza polemiche: il senatore trentino della Lega Nord Sergio Divina ha avuto parole di dura critica nei confronti di Prodi, giudicato «completamente fuori luogo nel contesto della nostra autonomia speciale. Prodi – secondo Divina – ha rappresentato il peggio della prima repubblica, prima da Ministro per finire come amministratore del più grande fallimento delle politiche industriali italiane all’IRI. Per come ha trattato la nostra autonomia è stato secondo solo a Monti, che è riuscito in undici mesi a far si che dovessimo impugnare ben 13 provvedimenti a noi avversi. Ai contadini della Valle di Non ha perfino detto che avrebbero dovuto cambiar mestiere; non più produrre mele perché si potevano comperare all’estero a prezzi più bassi. Ci preparò l’entrata nell’euro con gli inganni: per far tornare i conti posticipò dei pagamenti all’anno successivo e ci chiese pure una tassa straordinaria con l’impegno di restituirla, nonché fece una finta vendita delle riserve d’oro dal Ufficio Nazionale Cambi al Tesoro simulando un’entrata che in realtà non ci fu. Risultato: entrammo nel 2002 nell’euro e da lì iniziò il calvario che ci vede oggi fra i Paesi più in difficoltà d’Europa». Divna critica anche quegli autonomisti che «criticavano duramente il governo Prodi per i continui attacchi all’autonomia, mentre oggi, forse immemori, sono oggi qui a celebrarlo e a ossequiarlo. Anzi, a premiarlo! La storia fa anche questi scherzi!»