Artigianato, in Alta Val d’Isarco è ancora crisi

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APA Bolzano artigiani Thaddäus Mader - Presidente comunale di Vipiteno 1
APA Bolzano artigiani Thaddäus Mader - Presidente comunale di Vipiteno 1L’associazione di categoria della provincia di Bolzano chiede alla politica interventi di rilancio

Gli artigiani dell’Alta Val d’Isarco faticano a sopravvivere anche a causa della mancanza di incarichi tanto in ambito pubblico quanto nel settore privato. Proprio per questo la consulta circondariale di Lvh.Apa Confartigianato Imprese ha invitato i rappresentanti politici ad agire con tempestività.

«La situazione economica e lo sviluppo qui in Alta Val d’Isarco destano enormi preoccupazioni» ha spiegato il presidente comunale Lvh.Apa di Vipiteno Thaddäus Mader. A spaventare sono in particolare le cifre in costante diminuzione che stanno caratterizzando il numero degli incarichi nel settore delle costruzioni ed in quelli affini: «l’aspetto paradossale è che esisterebbero diversi privati pronti ad effettuare un cospicuo investimento per i propri progetti di costruzione – ha aggiunto Mader -. Il problema è che per un verso o per l’altro queste iniziative vengono bloccate e non possono concretizzarsi. Una vera beffa in quanto se in ambito di lavori pubblici le piccole imprese molto raramente riescono ad assicurarsi degli incarichi, il settore degli investimenti privati potrebbe indubbiamente rappresentare un campo ricco di opportunità per le PMI».

In Alta Val d’Isarco ci sono 368 imprese artigiane: esse occupano ben 1.414 collaboratori e fungono da fondamentale datore di lavoro per l’intero circondario. Se si garantisse con costanza l’assegnazione degli appalti alle imprese locali, il lavoro ed il valore aggiunto complessivo creatosi rimarrebbero all’interno del circondario e non andrebbero perduti come troppo spesso avviene in ambito di lavori pubblici: «abbiamo necessariamente bisogno che la politica ci sostenga – sottolinea Mader -. Bisogna fare in modo che le adeguate misure vengano elaborate ed applicate quanto prima. Solo così sarà possibile far ripartire il motore dell’economia locale, garantendo al contempo la sopravvivenza delle nostre imprese familiari. Un obiettivo possibile solo attraverso un’adeguata collaborazione tra il comparto pubblico e quello privato».