Immigrazione: rigurgito neocentralista del governo Renzi

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Luca Zaia
Luca ZaiaIn Veneto requisiti immobili pubblici per accogliere i profughi di “Mare nostrum”. Zaia: «procedimento di gravità assoluta. In Veneto comandano i Veneti e la regione ha già dato»

Si assiste ad un indiscriminato rigurgito neocenatralista da parte del governo Renzi: dopo il provvedimento inserito nello “Sblocca Italia” per esportare negli inceneritori del Nord i rifiuti prodotti nelle aree del Sud Italia privi di un sisitema effiente di raccolta differenziata a prescindere dall’accordo con le realtà interessate (i sindaci PD di Milano e Brescia già preannunciano barricate sul dispositivo se non verrà ritirato), in Veneto si arriva a requisire immobili pubblici per dare alloggio ai profughi della sempre più fallimentare operazione “Mare Nostrum”.

Uno scenario che ha mandato su tutte le furie il governatore del Veneto, Luca Zaia: «in Veneto comandano i Veneti. Non esiste che il Governo o i suoi rappresentanti sul territorio ci comunichino a mezzo stampa che per ospitare i migranti di Mare Nostrum verranno requisiti degli edifici pubblici. E’ ora di smetterla – incalza Zaia – con questa vergognosa ipocrisia dell’ospitalità selvaggia, che ha mosso già 150.000 disperati, facendo loro balenare un mondo di agi e bengodi che non esiste».

Secondo il governatore del Veneto «la regione ha già dato e ha già ampiamente dimostrato di non essere razzista, ma una terra di seria accoglienza, perché qui ospitiamo già mezzo milione di immigrati, gente per bene, con un preciso progetto di vita e con sincero spirito d’integrazione, che lavora e produce il 5% del Pil, i cui figli studiano nelle nostre scuole, parlano il dialetto meglio dei nostri ragazzi. Di queste 500.000 brave persone – aggiunge Zaia – già 40.000 sono state travolte dalla crisi, hanno perso il posto di lavoro e il loro dramma, assieme a quello degli altri nostri 170.000 disoccupati, è preminente rispetto a tutto il resto, perché questa sì è vera integrazione da valorizzare e difendere».

Per Zaia «è insensato, folle illudere l’altra sponda del Mediterraneo, riducendosi a fare i tassisti degli scafisti, senza un minimo di progetto. Nel semestre europeo di presidenza dell’Italia il Governo aveva il dovere di dimostrare se contava qualcosa. Dovevano e devono andare a Bruxelles ogni giorno, a pestare i pugni sui tavoli europei, perché l’Europa si renda coscientemente parte in causa diretta nell’affrontare questo tragico esodo e non continui a girare vergognosamente la testa dall’altra parte, essendo prodiga solo di complimenti, di cui facciamo volentieri a meno, e di chiacchiere su questo misterioso “Progetto Frontex Plus”, che si vorrebbe spacciare come soluzione di tutti i mali ma, almeno per ora, è solo un misero tentativo di tenere buoni territori che non ce la fanno più a reggere gli scaricabarile europei e nazionali».w