Vertice alla regione del Veneto con magistrati ed esperti per la gestione delle crisi aziendali

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veneto vertice regioen magistratura per rilancio imprese 1Donazzan: «vogliamo creare strumenti innovativi per salvare il patrimonio industriale della regione»

Di fronte a una crisi che attanaglia uno dei sistemi produttivi più avanzati e forti d’Europa e che sta distruggendo una parte rilevante del capitale industriale del Veneto, occorrono strumenti innovativi capaci di agire sul piano della prevenzione e del sostegno precoce ai processi di ristrutturazione, ma soprattutto di preservare i patrimoni industriali e occupazionali imprescindibili, favorendo concrete prospettive di riconversione e aggiornamento.

Va in questo senso la riunione svoltasi a palazzo Balbi, sotto il coordinamento dell’assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, di giudici fallimentari e presidenti di Tribunale e di esperti di crisi aziendali. Attraverso i contributi di tutti i partecipanti al tavolo si arriverà alla stesura di un protocollo d’intesa consistente in una serie di iniziative concrete attraverso le quali intervenire con un progetto di alta formazione dei professionisti, con un veicolo speciale per le aziende in difficoltà, con risorse umane integrative delle attività dei tribunali civili, con una ipotesi di maggiore diffusione dello strumento dell’“esercizio provvisorio”.

Coordinati dal direttore di Veneto Lavoro, Sergio Rosato, erano presenti – oltre ai professori Paolo Feltrin, Maurizio Castro, Domenico dal Bo e Gianfranco Gilardi, e a Marco Valentini, tutti facenti parte dell’unità di crisi – Pasquale Liccardo, presidente sezione fallimentare del tribunale di Bologna, Francesco Pedoja, presidente del Tribunale di Pordenone, Ferdinando Platania, giudice fallimentare del Tribunale di Verona, Anna Travaia, giudice fallimentare del Tribunale di Belluno, Caterina Zambotto, giudice fallimentare del Tribunale di Padova, Vittorio Zanichelli, presidente Tribunale di Modena, Antonello Fabbro, Presidente sezione fallimentare del Tribunale di Treviso, Roberto Simone, coordinatore della sezione fallimentare del Tribunale di Venezia.

«Siamo sempre più spesso di fronte – ha dichiarato l’assessore Donazzan al termine del seminario – ad una dispersione del patrimonio industriale, a troppi fallimenti, che aumentano, e a situazioni di concordato non trattate nel modo più opportuno. A fronte di questa situazione, abbiamo chiesto ai più autorevoli giudici fallimentari di essere protagonisti nell’aiutarci a trovare strumenti innovativi, partendo dalla condivisione di un obiettivo e cioè che le nostre aziende e i posti di lavoro sono una patrimonio da salvaguardare. La nostra Regione, che non si è mai fermata solo all’ordinaria amministrazione, guarda quindi agli scenari futuri e mi auguro che una collaborazione così stretta ci porterà ad un protocollo d’intesa tra noi e la giustizia fallimentare per andare ad attivare proprio quegli strumenti che ci aiuteranno a salvaguardare le aziende»

Elemento che desta notevole preoccupazione è l’effetto distruttivo che la crisi sta producendo nel tessuto delle piccole e medie imprese industriali, di cui è spia il costante aumento dei fallimenti. Nonostante la convinzione comune della necessità di salvaguardare i valori (professionali, economici e materiali) dell’azienda in difficoltà, bisogna riconoscere l’esistenza di molti ostacoli che ne impediscono il raggiungimento. In parte si tratta di ostacoli di ordine finanziario e/o bancario, in parte di difficoltà relative alla compagine societaria, in parte, infine, di problemi relativi all’applicazione delle norme nella materia fallimentare.