L’acqua minerale: non solo eccellenza gastronomica, ma anche motore occupazionale e acceleratore del sistema economico veneto

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San pellegrino acqua minerale bottiglie stabilimento San Giorgio in Bosco 2 1
San Pellegrino pubblica i dati dello studio “Creare valore condiviso per far crescere l’Italia. Il ruolo strategico delle aziende come acceleratori del sistema economico e dell’occupazione”

L’acqua minerale è una delle bevande più amate d’Italia, che vanta un patrimonio idrico straordinario, dove si contano 431 sorgenti di acque minerali differenti, ciascuna caratterizzata da una propria identità, conferita dal territorio d’origine. Tra le regioni più ricche, dopo Lombardia, Piemonte e Toscana, il Veneto, dove vengono imbottigliate le acque minerali Nestlé Vera e Recoaro.

In particolare, Nestlé Vera, che sgorga dalla fonte di San Giorgio in Bosco, a Padova, e Recoaro, fra le più leggere acque oligominerali, sgorga dalla Conca di Smeraldo nella catena dei Monti Dolomitici, a Recoaro Terme, una delle località termali più famose per le cure idroterapiche.

San pellegrino acqua minerale bottiglie stabilimento San Giorgio in Bosco 2 1

L’acqua minerale, oltre ad essere un’eccellenza gastronomica, simbolo di salubrità, rappresenta per l’Italia e per i territori limitrofi alle fonti una ricchezza inestimabile. Per legge, l’imbottigliamento deve avvenire direttamente alla sorgente e questo fa dell’acqua minerale un bene non delocalizzabile, in grado di generare occupazione e accelerare l’intero sistema economico nazionale.

In questa direzione va proprio la logica del valore condiviso, accolta dalle aziende più lungimiranti che hanno compreso come, per avere successo nel lungo periodo, sia necessario creare valore, non solo per sé e per i propri azionisti, ma anche per le società in cui operano, apportando benefici concreti alle persone e al territorio. Questo modus operandi è stato adottato anche dal Gruppo Sanpellegrino, una delle più significative realtà del settore in Italia che in Veneto imbottiglia Nestlé Vera e Recoaro.

Per misurare il valore di queste attività e le ricadute sul territorio in cui l’azienda opera, l’Istituto Althesys, guidato dall’economista Alessandro Marangoni, ha realizzato lo studio “Creare valore condiviso per far crescere l’Italia. Il ruolo strategico delle aziende come acceleratori del sistema economico e dell’occupazione: il caso Sanpellegrino”, analizzando l’intera filiera di Sanpellegrino, nel 2012, in Veneto e sul territorio nazionale.

Considerando tutti gli attori della filiera di Sanpellegrino in Veneto, il valore creato nel 2012 è 122 milioni di euro, pari a circa lo 0,08% del Pil del Veneto e a 2 volte il fatturato stesso di Sanpellegrino nella regione. Questo dato si compone del valore aggiunto generato dai fornitori del Gruppo (agricoltura, industria e servizi), pari a 21 milioni di euro, da Sanpellegrino stesso, pari a 47 milioni di euro, dal sistema logistico, pari a 14 milioni di Euro, e dai canali distributivi, pari a 40 milioni di Euro. Tutta la filiera veneta coinvolge circa 485 aziende che, nel corso del 2012, hanno portato occupazione a 940 persone in Veneto, pari allo 0,16% degli impiegati dell’industria nella regione. 323 sono i dipendenti diretti di Sanpellegrino e ciò significa che, per ciascuno di loro, sono stati creati quasi 2 posti di lavoro. Il Gruppo Sanpellegrino genera nuova occupazione, portando benefici alle imprese e al sistema economico veneto nel suo complesso, con ricadute a cascata sul Pil e sui consumi, e, nel corso del 2012 in Veneto, ha portato una contribuzione fiscale totale pari a 48 milioni di Euro.