Gli albergatori del Trentino in guerra contro la riforma del turismo e la tassazione di settore

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Asat Luca Libardi
Asat Luca LibardiLibardi (asat) e Bort (Unat): «dalla Provincia nessuna risposta e nessun coinvolgimento di chi vive e lavora con il turismo»

Gli albergatori del Trentino sono stufi di non essere affatto considerati nelle decisioni che la provincia di Trento prende per il settore turistico e per la fiscalità di settore. In una conferenza stampa, i presidenti delle due associazioni di categoria, Luca Libardi per l’Asat e Gianni Bort per l’Unat-Confcommercio, hanno presentato i motivi dell’insoddisfazione degli operatori del settore.

«In più occasioni abbiamo evidenziato luci e ombre sia su come il rapporto e il confronto con i soggetti istituzionali preposti si è sviluppato, assente in taluni casi, discontinuo in altri e con risultati sotto le aspettative in altri ancora. Se è vero che con la cosiddetta “Miniriforma del sistema della promozione” sono state accolte alcune nostre proposte, è anche vero che lo sforzo prodotto in termini di analisi e di individuazione di un nuovo modello di promozione del turismo trentino non ha trovato adeguata considerazione».

cciaa trento giovanni bortPer Libardi e Bort «è venuta a mancare la volontà di dare risposta alle necessità di razionalizzazione organizzativa e della spesa, si è avuta una ridefinizione solo parziale dei rapporti tra gli attori, non si sono messe in atto azioni per elevare le competenze professionali dell’organizzazione della promozione; questo è detto solo a titolo di esempio e per meglio approfondire e contestualizzare quanto sopra rimandiamo a documenti e pubbliche dichiarazioni che le nostre organizzazioni hanno congiuntamente e singolarmente rese note alla politica, all’opinione pubblica, ai mezzi di comunicazione». Non solo: «non si può che evidenziare – sottolineano Bort e Libardi – come ulteriore vulnus alla nostra categoria e alle aziende del ricettivo l’introduzione dell’imposta di soggiorno, che ribadiamo è stata una scorciatoia rispetto ad altre soluzioni adottabili per garantire il finanziamento privato, già esistente peraltro, alle aziende di promozione turistica, che ha introdotto una discriminazione tra gli alberghi, che pagano, e gli appartamenti ad uso turistico, esenti dal balzello, nonostante questi rappresentino la metà dell’offerta turistica trentina».

Inoltre, secondo gli albergatori «il sistema della promozione turistica non è stato efficientato e tali ipotesi di efficientamento sono scomparse dal dibattito e dal confronto tra le parti interessate. Le risorse a bilancio a disposizione del sistema turistico sono di fatto diminuite. A nostro vedere manca visione di prospettiva sul futuro del settore in termini di definizione di una politica turistica che non può essere identificata semplicemente con la promozione turistica, ma che deve interessare i contenuti di una politica fiscale che si preoccupi di incidere per la riduzione del carico fiscale sulle aziende. Analogamente una politica di sviluppo del settore deve interessare aspetti come l’infrastrutturazione del territorio fisica e digitale».

Bort e Libardi minacciano la Provincia di una sorta di aventino turistico, con «l’uscita dai tavoli di lavoro attualmente aperti, la sottoscrizione di protocolli d’intesa e la partecipazione ai soggetti di promozione territoriale».