Riviera del Brenta violentata dal maltempo

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Riviera del Brenta 2015 danni da tromba daria 3
Tromba d’aria danneggia pesantemente le ville venete. Il governo centrale, su proposta del governatore Zaia, dichiara lo stato di calamità. Ingenti i danni

 

Riviera del Brenta 2015 danni da tromba daria 3Ingenti i danni apportati dalla violenta ondata di maltempo che ha visto pure il verificarsi di una tromba d’aria sulle località della Riviera del Brenta: l’assessore regionale alla cultura Cristiano Corazzar ha effettuato un primo sopralluogo alle ville venete della Riviera investite dalla tromba d’aria che ha devastato l’area compresa tra Mira, Dolo, Pianiga e Cazzago: il referente per il patrimonio culturale del Veneto, insieme al presidente dell’Istituto Ville venete Giuliana Fontanella e al direttore Carlo Canato, ha visitato alcune delle antiche residenze patrizie veneziane interessate dal violento fortunale.

«I danni sono ingenti – dichiara Corazzar –  e in alcuni casi irrecuperabili, sia ai complessi monumentali, sia ai parchi e alla loro vegetazione storica. Insieme ai responsabili e ai tecnici dell’Istituto regionale provvederemo ad una accurata ricognizione e a mettere in essere tutte le misure più efficaci per ripristinare un patrimonio artistico unico al mondo. D’intesa con il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia e l’Istituto Ville venete proponiamo di destinare risorse per finanziare un apposito bando, già peraltro operativo da qualche anno, al fine di poter intervenire a supporto delle dimore danneggiate dalla calamità naturale, fornendo tutto l’aiuto possibile agli interessati, anche per le procedure di messa in sicurezza e di quantificazione del danno».

Una villa del ’600 è tra gli edifici distrutti dalla tromba d’aria abbattutasi nel Veneziano: si tratta di Villa Fini di Dolo, nota come Villa Santorini-Toderini-Fini. Si tratta di un complesso, con corpo centrale e barchessa laterale, risalente a quattro secoli fa all’interno del quale era stato allestito un ristorante. Il tornado l’ha cancellato, radendo al suolo tutta la struttura centrale. E’ rimasto solo il pavimento a piano terra. Spazzati via anche la recinzione in ferro battuto, le statue decorative lungo il viale d’accesso e la semplice facciata con finestre ad arco distribuite su due piani con corpo centrale con timpano sopraelevato classicheggiante con pinnacoli e tre cariatidi. Con la villa sono stati strappati, alla storia ed allo sguardo, alberi plurisecolari, fiori e cespugli artistici presenti nel giardino con i suoi venti superiori ai 220 km/h. Altre ville venete, tra Mira e Dolo, sono state danneggiate dal maltempo. «L’associazione Ville Venete è vicina a tutti coloro che vivono lungo la Riviera del Brenta, alla famiglia della vittima, ai feriti e a chi ha subito i danni più gravi a causa del maltempo – dice il presidente Alberto Passi -. Siamo particolarmente vicini ai proprietari di Villa Santorini-Toderini-Fini un patrimonio risalente al 1600 che è stato completamente devastato dalla tromba d’aria. A ogni temporale migliaia di Ville nel Veneto tremano e subiscono danni gravi, a volte irreparabili – rileva Passi – alberi divelti, giardini distrutti, crolli strutturali. L’onere di assicurazioni, ripristini, manutenzioni ricade esclusivamente sui proprietari». «Il destino orribile di Villa Fini – prosegue amareggiato – ci obbliga a ricordare le molte decine di milioni di euro che si spendono ogni anno per preservare e tenere in vita il patrimonio storico delle Ville Venete, grazie all’amore dei proprietari, al loro senso del dovere e della storia, alla loro pazienza e tenace dedizione».

Dal canto suo, Zaia ha dichiarato lo stato di crisi con un decreto a seguito degli eccezionali fenomeni atmosferici che hanno colpito alcune aree del Veneto, stanziando un primo intervento di 6 milioni di euro – 3 immediatamente disponibili e 3 reperiti con variazione di bilancio – per far fronte agli interventi di massima urgenza e ai primi aiuti alla popolazione colpita.

Riviera del Brenta 2015 danni da tromba daria 2Per quanto riguarda il settore agricolo, anch’esso gravemente colpito, l’assessore Giuseppe Pan ha immediatamente attivato l’Avepa, in coordinamento con la Protezione civile, per la ricognizione della situazione, anche ai fini dell’eventuale attivazione dei provvedimenti specifici previsti dalla normativa nazionale. In queste ore i tecnici stanno verificando anche la possibilità di attivare la Misura 5.2.1. “Sostegno a Investimenti per il Ripristino dei Terreni e del Potenziale Produttivo Agricolo Danneggiato da Calamità Naturali” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, recentemente approvato in sede europea, che al momento, però, richiede tempi tecnici non compiutamente valutabili.

Dopo la telefonata a Zaia del presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina ha contattato i vertici della Regione, dichiarandosi pronto a collaborare in tutti i modi e nei tempi possibili.

«Aiutateci a non far dimenticare, a diffondere ovunque la realtà, a tenere acceso il faro su una tragedia che, per essere superata, ha bisogno anche del sostegno dei mass media» dice Zaia rivolgendosi ai direttori di tutti gli organi d’informazione nazionali, «dai più piccoli ai più grandi, senza alcuna distinzione d’importanza e di diffusione. Ringrazio già ora – aggiunge Zaia – le testate giornalistiche che hanno dedicato loro spazi alla tragedia del tornado nella Riviera del Brenta e chiedo loro un ulteriore sforzo. Dal mondo ci vengono segnali molto significativi, come un ampio servizio dedicato a questa calamità dalla BBC. Spero si moltiplichino anche in Italia».

Per Zaia «l’informazione corretta è insostituibile per far conoscere tutta la verità, farla vedere, raccontarla con reportage e fotografie. Il Veneto e i Veneti si sono già alzati le maniche e si stanno sporcando le mani lavorando tra le macerie. Nessuno qui chiede commiserazione, attenzione sì».

La Regione del Veneto ha istituito un conto corrente bancario sul quale, come accadde in occasione dell’alluvione del 2010, i cittadini potranno versare un loro contributo alla ricostruzione delle zone della Riviera del Brenta disastrate dal tornado. Il Conto Corrente, aperto presso Unicredit Banca, è il seguente.

“Emergenza tornado in Veneto 8/7/2015”

IBAN: IT 57 V 02008 02017 000103827353

«Lunedì in Consiglio regionale – ha annunciato Zaia scandendo tempi strettissimi – , chiederò e offrirò totale collaborazione e disponibilità a fare squadra per fare meglio e prima, a cominciare dal veloce sblocco dei 3 milioni di euro da reperire con variazione di bilancio e da aggiungere agli altri 3 stanziati ieri dalla Giunta. Entro sette giorni mi attendo anche di sapere la disponibilità del fondo nazionale di Protezione civile. Nel computo dei danni andrà ricompreso tutto, ma proprio tutto, dal patrimonio architettonico alle opere pubbliche, a case e aziende danneggiate o inagibili».

A questo proposito, il presidente di Confindustria Venezia Zoppas, in zona per verificare la situazione del sistema produttivo, ha posto l’accento sul doppio danno ricevuto dalle imprese: le strutture inagibili, ma anche il blocco dell’attività produttiva e delle commesse, ricevendo da Zaia ampie assicurazioni sul fatto che «questi sono tra i danni più gravi e andranno computati fino all’ultimo euro».

Riviera del Brenta 2015 danni da tromba daria 1Un primissimo bilancio complessivo, fatto da Zaia, parla di non meno di 400 fabbricati inagibili, un morto e 87 feriti, 200 sfollati, gestiti con grande efficacia dai sindaci cui Zaia ha rivolto un forte plauso: «il vostro è e sarà un ruolo fondamentale. Saranno infatti i sindaci ad effettuare la conta dei danni e sarà a loro che consegnerò tutti i fondi che verranno reperiti, replicando così il successo della gestione commissariale dell’alluvione del 2010».

I rappresentanti delle categorie dell’artigianato e del commercio, da parte loro, hanno chiesto che venga attuata una proroga delle scadenze fiscali. «Sosterrò la richiesta che condivido in pieno in ogni modo – ha risposto Zaia – ma io come presidente di Regione non ho alcun potere per intervenire. La risposta deve arrivare dal governo, al quale già oggi, di fronte a queste macerie, rivolgo un forte appello perché sia positiva».