BPVI ha deciso lo sbarco al listino di Piazza Affari

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Iorio: «il percorso è già iniziato e si compirà entro i prossimi mesi»

 

bpvi logoLa Banca Popolare di Vicenza sbarcherà alla Borsa di Milano nei prossimi mesi, presumibilmente nel primo trimestre 2016. Ad annunciarlo Francesco Iorio, da circa un mese consigliere delegato e direttore generale dell’istituto di credito spiegando che trasformazione in spa, bisogno di capitale e quotazione in borsa sono strettamente “concatenati” tra di loro.

«Ci sono tre aspetti determinanti – ha detto Iorio – ossia quello della trasformazione in società per azioni richiesta dal legislatore, un ulteriore bisogno di capitale e la quotazione in Borsa, che sono concatenati tra loro. Appare infatti abbastanza evidente che un fabbisogno patrimoniale e quindi la necessità di andare sul mercato per accogliere capitale oggi sia sostanzialmente impossibile se la banca non è quotata. Di fatto – ha precisato Iorio – non c’è una scelta o meno di quotarsi, ma c’è una scelta di quotazione anche in relazione a delle necessità che il nostro istituto potrebbe trovarsi ad affrontare in un futuro molto vicino. Quindi tre passaggi che sono altrettante concatenazioni molto forti, impossibili da leggere separatamente».

Sull’aumento di capitale, Iorio ha precisato «che sarà il consiglio a decidere con quale ordine si procederà, ognuna di queste scelte ha pro e contro. Io tendenzialmente sarei più favorevole per un aumento di capitale e una quotazione immediatamente successiva, con la formazione del prezzo che venga fatta dal mercato. Il tutto sarà condizionato dalla semestrale – ha concluso – che noi approveremo a fine agosto. Poi dipenderà anche da quanto tempo ci verrà dato per poter portare avanti il progetto».

BPVI nuovo AD Francesco IorioIorio non ha escluso possibili accordi o aggregazioni con altri istituti bancari, a partire da realtà venete: «io sono predisposto favorevolmente – ha detto – al territorio veneto a condizioni molto chiare, anche se non mi permetto di giudicare la loro situazione. Però posso dire che noi abbiamo la necessità di un certo percorso, non so se anche gli altri si trovino nella stessa condizione e che percorso decidono di fare. Quello di accordi in Veneto, intesa come regione, rappresenta per me la prima scelta, anche se ovviamente a condizioni di mercato, ossia che eventuali accordi creino valore per i soci e che ci siano le giuste sinergie tra costi e ricavi. Con grande trasparenza io sono prontissimo a valutare qualsiasi soluzione, purché sia la migliore per la nostra banca. In teoria potrebbe essere anche nessun accordo nel breve periodo». «Io confido – ha precisato il d.g. della Popolare di Vicenza – che la nostra banca sui mercati possa raccogliere grandi consensi e lo stesso possa avvenire anche con gli stessi soci».