Carburanti, ancora troppo cari i prezzi di benzina e gasolio nonostante il deciso calo del petrolio

0
664
pistola pompa carburante benzina distributore
Federconsumatori, Adusbef e Codacons annunciano denunce per violazione della concorrenza tra i petrolieri. Contribuenti.it provoca il Governo Renzi: «benzina a 0,92 euro litri secondo il prezzo minimo UE»

 

pistola pompa carburante benzina distributoreAncora polemiche sulla rigidità del mercato dei prodotti petroliferi in Italia. Mentre le quotazioni del petrolio a New York scendono al punto più basso da sei anni, sotto i 41 dollari al barile, con previsioni ancora più basse specie se l’economia globale innescherà l’ennesima crisi di crescita, per l’automobilista italiano al ritorno dalle vacanze i prezzi dei carburanti alla pompa non calano altrettanto. E’ la denuncia delle associazioni dei consumatori.

Federconsumatori e Adusbef contestano i prezzi «troppo elevati» della benzina alla pompa, più cari di circa 9 centesimi al litro rispetto a quanto giustificato dagli andamenti del mercato. Mentre il Codacons teme manovre speculative ai danni dei consumatori orchestrate delle lobby dei petrolieri e annuncia denunce alla Procura di Roma e all’Antitrust. 

«La pressione fiscale record che tra Iva e accise fa lievitare i listini dei carburanti alla pompa, rendendoli i più elevati d’Europa, non spiega i mancati ribassi dei prezzi nonostante l’incredibile caduta del petroli», afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi. In base ai calcoli dell’Osservatorio di Federconsumatori, il ricarico non giustificato della benzina pesa per circa 108 euro l’anno ad automobilista per i costi diretti, ai quali si aggiungono 87 euro di costi indiretti dovuti ai maggiori costi di trasporto delle merci. «Chiediamo a chi ha responsabilità istituzionali di intervenire – affermano i presidenti Elio Lannutti e Rosario Trefiletti – per fare cessare una situazione che colpisce le famiglie in una situazione di grave crisi». 

Da agosto 2014 ad agosto 2015 la quotazione del petrolio è più che dimezzata calando da circa 100 dollari al barile a circa 40 odierni, mentre gli analisti si attendono a breve nuovi ribassi fino a circa 30 dollari. In Italia nel frattempo, ricordano i consumatori, il prezzo della benzina alla pompa è passata 1,74 euro al litro nel 2014 a 1,56, mentre quando nel 2008 a prezzo del barile del petrolio pressoché simile a quello odierno un litro di benzina verde costava “solo” 1,091 euro.

L’Associazione Contribuenti Italiani fa un passo in più e chiede che al prossimo Ecofin, previsto per il 11 e 12 settembre in Lussemburgo, il ministro dell’Economia Padoan proponga ai suoi colleghi di uniformare il prezzo della benzina verde in tutta Europa portandola ad 1 euro a litro. «E’ assurdo – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it Associazione Contribuenti Italiani – che in Italia i contribuenti italiani paghino il 40% in più degli sloveni, croati, greci o degli spagnoli per le imposte sulla benzina». Secondo Carlomagno, serve «un’armonizzazione delle imposte a livello europeo, in modo che quanto prima la verde possa essere venduta in tutta Europa allo stesso prezzo». Per Contribuenti.it, il prezzo “giusto” europeo della “verde” sarebbe di 0,92 euro/litro.

Mentre la associazioni consumeristiche schiumano rabbia, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio pensa di accogliere la richiesta formulata dal nuovo presidente di Anas Gianni Armani, il quale ha chiesto di «garantire una base costante di finanziamento all’Ente di costruzione e manutenzione delle strade tramite il trasferimento dallo Stato ad Anas di una quota fissa delle accise gravanti sui carburanti». Delrio sembra molto interessato, ma il rischio è che più di una partita di giro, si prospetti per i consumatori di benzina e gasolio l’ennesimo incremento secco delle accise (e dei pressi, di conseguenza), ricorrendo a quella scusa già invocata da governi precedenti di utilizzare gli spazi di manovra lasciati liberi dal calo dei prezzi del petrolio. Con un’unica differenza: che mentre il prezzo del petrolio fluttua periodicamente tra alti e bassi, le accise in Italia sono una specie di “una semper”: una volta stabilite non le toglie più nessuno. E Pantalone paga sempre, zitto e mazziato.