Con “Così fan tutte” inizia la stagione lirica dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento

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Con l’opera giocosa di Wolfgang Amadeus Mozart decolla la prima stagiore regionale. Appuntamento al Teatro Sociale di Trento il 13 e 15 novembre 2015

 

CosiFanTutte OperaGiocosaSavona 7Con uno dei capolavori del genio di Salisburgo s’inaugura la prima Stagione d’opera regionale della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento con una programmazione unitaria tra i due capoluoghi per contenere i costi di allestimento e offrire agli spettatori un cartellone più ricco. 

L’apertura tocca a “Così fan tutte”, uno dei capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart, in programma al Teatro Sociale di Trento (venerdì 13 novembre, ore 20; replica domenica 15, ore 16) con la direzione artistica di Matthias Lošek. Al centro della Stagione, dal titolo emblematico di “OPER.A 20.21”, il lavoro di compositori del XX e XXI secolo, senza tuttavia trascurare i caposaldi del repertorio lirico, come è appunto il titolo di apertura.  

“Così fan tutte”, opera inizialmente incompresa e poi, senza mai perdere in attualità, entrata di diritto nel novero dei titoli più noti del teatro musicale, verrà proposta in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro dell’Opera Giocosa ONLUS di Savona, con regia, scene e costumi di Elisabetta Courir. Sul podio dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento ci sarà Giovanni Di Stefano, mentre il Coro Haydn sarà diretto da Luigi Azzolini. Interpreti: Anna Kraynikova (Fiordiligi), Marina De Liso (Dorabella), Giulio Mastrototaro (Guglielmo), Francesco Marsiglia (Ferrando), Linda Campanella (Despina), Domenico Colaianni (Don Alfonso). 

“Così fan tutte”, ossia “La scuola degli amanti” (K 588), è un dramma giocoso in due atti, rappresentato per la prima volta al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790. È la terza ed ultima delle tre opere italiane “buffe” scritte da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte (da Le metamorfosi di Ovidio e da La grotta di Trofonio di Giovanni Battista Casti). Fu commissionata dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo-Lorena in seguito alle felici riprese viennesi (1788-1789) de “Le nozze di Figaro” e “Don Giovanni”.

Inizialmente bollata come immorale, “Così fan tutte” rappresentò un duro colpo alla mentalità perbenista che stava prendendo corpo ai tempi di Mozart. Lo stesso libretto subì rimaneggiamenti e persino il titolo originale cambiò più di una volta in occasione delle rappresentazioni in palcoscenico, tanto che bisognerà aspettare ben più di un secolo dalla sua nascita per avere esecuzioni fedeli, in tutto e per tutto, all’originale. Oggi, “Così fan tutte” non scandalizza più, ma intriga sempre. La vicenda narrata nell’opera si sviluppa attorno a un gioco d’amore fra due coppie di fidanzati. Fulcro dell’intreccio è Don Alfonso, personaggio di natura cinica e calcolatrice, per quanto libera da condizionamenti legati alle convenzioni sociali. Questi ottiene che le due ragazze protagoniste, Fiordiligi e Dorabella, che sono anche sorelle, si innamorino ciascuna del fidanzato dell’altra. Ma alla base, come nella più classica delle commedie, c’è il travestimento: i fidanzati, Guglielmo e Ferrando, venuti a conoscenza degli intenti di Don Alfonso, accettano la sua sfida e si travestono da ufficiali stranieri. Fiordiligi e Dorabella sono quindi vittime dell’inganno ma alla fine tutto torna come all’inizio; Don Alfonso si giustifica dicendo di aver agito a fin di bene per rafforzare il loro amore nei confronti dei rispettivi fidanzati.