Enel Green Power continua nelle sue dismissioni: ora tocca al Trentino con il 49% della quota di HDE

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Già sottoscritto l’accordo preliminare con il gruppo australiano Macquarie per 335 milioni. La provincia di Trento valuta la possibilità di prelazione. Divina: «sarebbe sciocco non acquistare la quota»

 

EnelSantamassenza GruppoTurbinaAlternatoreLa quota del 49% detenuta da Enel Green Power in Hydro Dolomiti Enel (HDE), la società che in compartecipazione con Dolomiti Energia (al 51%) che detiene 28 concessioni in essere relative a centrali idroelettriche attive in Trentino vale 335 milioni di euro e ha già un potenziale acquirente nel gruppo australiano Macquarie attirato dall’elevatissima redditività del gruppo. 

Enel Produzione ha firmato l’accordo per la cessione del 49% di Hydro Dolomiti Enel a Fedaia Holdings, società veicolo lussemburghese controllata da Macquarie European Infrastructure Fund 4, gestito da Macquarie Infrastructure and Real Assets , società che gestisce fondi per 100 miliardi di euro e controlla infrastrutture in mezzo mondo, dagli aeroporti alle autostrade, alle comunicazioni, all’energia. La cessione prevede un cespite di 335 milioni di euro oltre a un conguaglio. L’operazione è subordinata al via libera dell’Antitrust europea e, soprattutto, all’esercizio del diritto di prelazione da parte di Dolomiti Energia, società posseduta a maggioranza dalla provincia di Trento. 

Per Enel l’operazione rientra tra le dismissioni di partecipazioni di minoranza previste nell’ambito della strategia di gestione attiva del portafoglio, annunciata al mercato lo scorso marzo al fine di fare cassa e liberare risorse per nuovi investimenti.

HDE è una sorta di gallina dalle uova d’oro: nel 2014 ha fatturato 364 milioni, in crescita del 17%, grazie all’eccezionale andamento delle precipitazioni che hanno incrementato la produzione idroelettrica, con un Ebitda (margine lordo) di 247 milioni e un maxi utile netto di 147 milioni, con un dividendo di 100 milioni, 51 a Dolomiti Energia e 49 a Enel Produzione. HDE è iscritta a bilancio Enel per 218 milioni, con una plusvalenza di 117 milioni per Enel.

Dolomiti Energia ha precisato che «rimane in essere il proprio diritto di prelazione» e che «attende di ricevere da Enel, secondo le modalità previste dallo statuto societario, la documentazione con le condizioni della transazione, per poter valutare l’esercizio di tale diritto. A seguito di tale comunicazione, Dolomiti Energia attiverà nei prossimi giorni le procedure necessarie per valutare le condizioni proposte da Enel e convocherà gli organi sociali competenti per la decisione finale sull’esercizio del diritto di prelazione».

Il principale azionista di Dolomiti Energia valuta il da farsi: «ci riserviamo di valutare bene il contratto, non solo il prezzo ma anche le condizioni e i termini di pagamento – afferma il presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi -. Le opzioni sono tre. Potremmo prendere atto dell’operazione, oppure potremmo esercitare il diritto di prelazione su tutto o su parte del 49% di HDE. Vogliamo capire quali sono le prospettive di investimento e le quali sono le condizioni poste dal partner».

Sull’esercizio della prelazione da parte della provincia interviene il senatore Sergio Divina (Lega Nord): «spero che Rossi non tentenni troppo ed eserciti il diritto per assicurare al Trentino un cespite di valore. L’acquisto si ammortizza da sé in soli 5-6 anni utilizzando l’extragettito garantito dalla quota di Enel. Rossi dovrebbe imparare da quanto ha fatto il suo collega altoatesino Kompatscher che non si è lasciato sfuggire l’occasione di concentrare sotto il cappello della provinciale Sel tutte le concessioni idroelettriche creando una realtà che è ai primissimi posti nella produzione di energia rinnovabile in Italia con un fatturato di oltre un miliardo di euro».