Fondazione Arena di Verona il presidente Tosi decreta la messa in liquidazione

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2013 Arena di Verona foto Ennevi
Decisione del consiglio dopo bocciatura piano da parte addetti 
 

2013 Arena di Verona foto EnneviLa lirica areniana porta i libri in Tribunale. Il Festival 2016 non è formalmente a rischio, ma potrebbe non essere organizzato dalla “Fondazione Arena”, perché dopo il “No” all’accordo sul contenimento dei costi sancito dal referendum dei lavoratori, è stata decisa la messa in liquidazione dell’ente lirico. Richiesta che ora dovrà passare dal ministero dei Beni culturali. 

La clamorosa decisione è stata presa dal consiglio di indirizzo della Fondazione, e comunicata dal sindaco, e presidente dell’ente, Flavio Tosi. Tutto sembrava risolto quando Cgil e Uil, pochi giorni fa, avevano fatto seguito alla Cisl sottoscrivendo il protocollo d’intesa con la Fondazione che per evitare il rischio di messa in liquidazione. L’accordo escludeva i licenziamenti, ma prevedeva la “gestione” di 60 esuberi con prepensionamenti e incentivi all’esodo. Nessuna riduzione per il corpo di ballo, ma un taglio netto del costo del personale per 4 milioni di euro. Una “medicina” necessaria per poter accedere ai sostegni alle Fondazioni lirico-sinfoniche in crisi previsti dalla cosiddetta “legge Bray”, e consentire la chiusura del bilancio in pareggio tecnico. Il referendum tra i 300 lavoratori dell’Arena ha però cambiato tutto: 132 i no all’intesa, 130 sì, 2 schede bianche e 2 nulle. Accordo bocciato. 

Al termine della riunione del consiglio, Tosi, ha definito quella dei lavoratori «una decisione sciagurata, che comporterà, di conseguenza, l’azzeramento di tutti i posti di lavoro. Questo non significa – ha aggiunto – che salterà la prossima stagione lirica estiva. Ma che serve uno strumento alternativo, e il Festival lirico non sarà più organizzato dalla Fondazione Arena, che sarà posta in liquidazione. Se la richiesta verrà accolta dal Mibac – ha spiegato -, dovrà essere definito un altro strumento che organizzi in maniera più privatistica la stagione estiva in Arena». Insomma salta la Fondazione, collegata ai fondi del Mibac, ma Verona – ha fatto intendere Tosi – potrebbe organizzare in maniera “privata” il festival. Questo perché, ha sottolineato Tosi, «la priorità e la ragione di vita della Fondazione Arena e anche del turismo della città è la stagione lirica». 

La decisione della messa in liquidazione è stata presa all’unanimità dal consiglio di indirizzo. Tosi ha rimarcato il fatto che ai dipendenti era stato proposto un accordo che prevedeva «nessun licenziamento, solo scivoli in uscita, incentivazioni all’esodo, una riduzione assolutamente contenuta del contratto integrativo, contributi straordinari per molti milioni da tutto il sistema Verona, quindi il miglior accordo possibile. Nonostante questo – ha concluso – c’è stato un voto sciaguratamente negativo, e a questo punto il Mibac, con il quale ci confronteremo, deve decidere». Una strada con non molte vie d’uscite, e nessuna facile. «Una scelta – ha detto Tosi – potrebbe essere il commissariamento. Ma il commissario avrebbe ancora meno risorse a disposizione, venendo meno i presupposti per accedere alla “legge Bray”. Inoltre c’è il rischio che magari si ritrovi con gli scioperi dei lavoratori il 30 giugno». 

Verona vanta il Festival lirico all’aperto più famoso al mondo. La prima edizione risale al 1913. Sul palco dell’Arena si sono esibiti i più prestigiosi nomi della storia dell’opera: da Maria Callas a Luciano Pavarotti, da Placido Domingo a José Carreras, da Beniamino Gigli a Mario Del Monaco a Renata Tebaldi.

Il giorno dopo la polemica è ancora ad alta temperatura: «dopo una trattativa estenuante durata quasi due mesi, incontri quotidiani durati ore e conclusasi con ogni tipo di concessione possibile – aggiunge Tosi -, la bocciatura dell’accordo da parte dei dipendenti dimostra che c’è ancora chi pensa che si possano mantenere a carico della spesa pubblica privilegi preistorici in quello che è il mondo del lavoro moderno. Per anni – ha ricordato – abbiamo avuto bilanci a pareggio, ma negli ultimi due anni sono mancati 5 milioni di contributi pubblici l’anno, in gran parte per minori finanziamenti da parte dello Stato, dalla Provincia e in parte dalla Regione. Si è reso quindi necessario ridurre i costi». Tornando sulla bocciatura con referendum dell’accordo già siglato con i sindacati, Tosi ha spiegato che il consiglio di indirizzo della Fondazione «ha preso atto di una situazione divenuta sindacalmente ingestibile», e ha deciso all’unanimità di far effettuare comunque il Festival Lirico estivo: «per farlo – ha concluso il sindaco – ha chiesto al ministero la liquidazione coatta della Fondazione attuale, dismettendo tutto il personale. Se ne ricostituirà un’altra, facendo nel frattempo organizzare la stagione 2016 direttamente dal Comune in una forma più privatistica rispetto alla gestione attuale ricorrendo a personale a contratto».

Preoccupazioni tra le categorie produttive sulla paventata chiusura del festival lirico scaligero: per il presidente di Confartigianato Verona, Andrea Bissoli, «anche noi, come categoria economica del territorio, dopo aver atteso con ottimismo una soluzione positiva della crisi della Fondazione Arena, abbiamo accolto gli ultimi sviluppi con incredulità e molta preoccupazione. Per le imprese artigiane, e non solo, del territorio, le ricadute negative sono già una realtà: mesi di polemiche, per poi arrivare a questo epilogo, al di là di quello che accadrà d’ora in poi, compresa la volontà espressa dall’Amministrazione comunale di dar seguito comunque al Festival areniano, avranno conseguenze praticamente certe sulla stagione turistica, sulle prenotazioni, sulle presenze. Staremo a vedere di quale entità saranno. L’immagine che sta circolando per il mondo veicola solo incertezze».

«Il festival lirico è confermato con lo stesso programma e gli stessi artisti annunciati: chi ha acquistato i biglietti per le opere e chi si appresta a farlo non ha nulla da temere, ogni forma di allarmismo è fuori luogo» afferma Paolo Arena, presidente di Confcommercio As.Co. Verona, al termine dell’incontro avuto con il primo cittadino di Verona Flavio Tosi a seguito della liquidazione della Fondazione Arena. «Il sindaco – prosegue Arena, che era accompagnato dal presidente dell’Associazione albergatori di Confcommercio Verona ,Giulio Cavara – ha assicurato che non ci sarà alcuna ripercussione: il festival 2016, organizzato dal Comune, si svolgerà regolarmente, quanto avvenuto in questi giorni non può e deve incidere sull’esito della Stagione, fondamentale per l’economia veronese grazie a un indotto di straordinaria importanza per l’intera provincia».