Assemblea di Confcommercio Friuli Venezia Giulia a Pordenone

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Clima di fiducia in crescita, anche se con numero di imprese iscritte in calo

 

assemblea confcommercio fvgSe nel primo trimestre in Friuli Venezia Giulia il totale delle imprese iscritte e cessate nei vari settori è negativo (-537), i numeri sono diversi se si focalizza l’attenzione solo sul terziario, dove invece la differenza mostra il segno più (771). Come in crescita è anche il clima di fiducia delle imprese del commercio, turismo e servizi del Friuli Venezia Giulia, che raggiunge il punto più alto da quattro anni a questa parte, pari al 42,5 per cento.

Sono questi solo alcuni dei dati emersi oggi nel corso dell’assemblea regionale di Confcommercio Fvg svoltasi a Pordenone. Durante l’incontro è stata illustrata l’indagine compiuta dalla Format Research, che fotografa lo stato di salute del comparto produttivo nella nostra regione. All’appuntamento erano presenti anche il viceministro dell’economia Enrico Zanetti, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il direttore generale di Confcommercio per l’Italia Francesco Rivolta e il presidente regionale dell’associazione di categoria Alberto Marchiori.

Tra i dati evidenziati dallo studio, è emerso che le imprese operative in Friuli Venezia Giulia sono 84.310, di cui 64.629 appartenenti al terziario, settore che pesa dunque poco meno del 77% del totale delle unità produttive della regione. Tra queste, quasi il 60% sono imprese dei servizi, a dimostrazione di come il terziario del Friuli Venezia Giulia sia in grado di interpretare le sfide della nuova economia. Inoltre tutte le imprese della regione danno lavoro a quasi 353mila persone, di cui 210mila nel terziario, che vale il 60% circa dell’occupazione in Friuli Venezia Giulia.

Nel portare il suo saluto, la presidente Serracchiani ha spiegato come la Regione, attraverso il Frie, sia stata al fianco delle imprese compiendo 673 interventi per complessivi 32 milioni di euro, grazie ad un lavoro di squadra compiuto insieme agli imprenditori. Uno strumento, questo, che è stato utilizzato tanto per ristrutturare il credito quanto per interventi migliorativi delle aziende. Insieme ad Anci e Confcommercio le imprese hanno poi lavorato bene per il reperimento di fondi europei, finanziamenti che però devono poi essere spesi in modo corretto. Inoltre è stato ricordato che il Friuli Venezia Giulia ha dato il  via ad una moratoria sulla costruzione dei centri commerciali, cercando di capire – unitamente alle categorie – quali sino le reali esigenze del territorio prima di dare l’autorizzazione per costruirne degli altri. Infine un passaggio è stato riservato all’intervento legislativo che la Regione ha compiuto in merito alle aperture festive, aumentandone il loro numero e sulle quali, è stato ricordato, l’ultima parola spetterà comunque al Parlamento.

Il presidente di Confcommercio FVG Marchiori ha riconosciuto l’attenzione che la Regione ha posto sia nei confronti delle micro e piccole imprese, che rappresentano l’ossatura del tessuto produttivo tanto del del Friuli Venezia Giulia quanto dell’Italia, sia nella predisposizione dei bandi per i fondi strutturali. Dal canto suo il direttore generale di Confcommercio per l’Italia Francesco Rivolta ha evidenziato come il jobs act rappresenti un primo passo verso la giusta direzione, poiché ha messo in moto una macchina che – al momento – funziona però a basso regime.

Sulla possibilità di introdurre la cedolare secca, come richiesto da Confcommercio, il viceministro all’economia e finanze Enrico Zanetti ha ricordato che il suo costo è pari a 1,5 miliardi, valore che raddoppia nel caso di aliquote agevolate. La priorità del Governo sarebbe invece quella legata alla riduzione dell’Ires per un ammontare pari allo stesso importo. Sulle previsioni di crescita nel 2016, ha ricordato che il Pil si dovrebbe attestare intorno ad un +1,2%, rispetto al +0,8% del 2015.