Friuli Venezia Giulia, celebrata la “Giornata dell’economia”

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cciaa PN presidente Giovanni Pavan
2015 anno positivo per manifattura, logistica e, specie nel secondo semestre, per commercio e servizi all’ospitalità

 

cciaa PN presidente Giovanni PavanIl 2015 per il Friuli Venezia Giulia è stato un anno positivo per manifattura, logistica e, specie nel secondo semestre, per commercio e servizi all’ospitalità. Lo ha affermato il presidente di Unioncamere Friuli Venezia Giulia, Giovanni Pavan, intervenendo alla XIV “Giornata dell’Economia” a Trieste, assieme ai vertici camerali di Trieste, Antonio Paoletti, Gorizia, Gianluca Madriz, la vicepresidente di Udine, Clara Maddalena, l’assessore regionale Gianni Torrenti e la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat. 

«Confermata la buona congiuntura di logistica e vitivinicolo – ha aggiunto – di nuovo positive le vendite di commercio e servizi dell’ospitalità, qualche segnale di ripresa l’abbiamo colto anche per l’edilizia». Pavan ha messo quindi in evidenza «la metamorfosi del tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, profondamente cambiato, rispetto al 2001. Basti pensare che ci sono 11.000 imprese in meno. Sono confronti forzati perché le situazioni sono completamente diverse, ma ci aiutano a capire come è mutata la nostra economia e soprattutto a valutare le conseguenze di una crisi molto lunga». 

Pavan si è detto quindi «particolarmente preoccupato soprattutto per il dato delle nuove iscrizioni e delle imprese giovanili, che riflettono un momento di forte sfiducia da parte dei giovani e rappresentano un ambito sul quale le Camere di commercio stanno puntando i propri sforzi per un necessario rinnovamento dell’economia. Ma è parimenti possibile una lettura positiva: molte imprese sono uscite rafforzate dai sette anni di crisi. Lo possiamo leggere da due indicatori: il primo riguarda i bilanci, senza dubbio migliori a partire dal 2013 in termini di ricavi e produttività; il secondo costituisce le nuove frontiere dell’imprenditorialità, e cioè i contratti di rete, le start up innovative, l’economia del mare e il sistema produttivo culturale».

Nel corso dell’incontro è stata evidenziata la crescita delle “start-up” innovative (139 contro le 112 del 2014). Il sistema produttivo culturale rappresenta una parte importante dell’economia con circa 8.500 imprese registrate che contribuiscono per circa il 5,7% alla formazione del valore aggiunto e occupano il 6,5% del totale, valori che collocano la regione ai primi posti della graduatoria nazionale per incidenza del valore aggiunto e dell’occupazione del sistema produttivo culturale, circa 1.800 milioni di euro, mentre l’occupazione è di circa 35.000 unità. Per quanto riguarda le imprese, il sistema produttivo culturale del Friuli Venezia Giulia rappresenta l’8,1% dell’intera economia produttiva: il 50% di queste opera in provincia di Udine, il 24,5% a Pordenone, il 17,3% nei comuni della provincia di Trieste e il restante 8,2% nella provincia di Gorizia.

Per Paoletti «per essere definite innovative le “start up” devono rispettare precise norme e nella nostra regione ve ne sono ben 138, il 24% in più rispetto alla media nazionale. Il convegno di oggi è quindi estremamente attuale per la rilevanza che queste imprese stanno assumendo per il futuro della nostra economia, in particolare nei settori biomedicale e dei servizi, tra cui quelli per la cultura». Torrenti ha sottolineato come «l’ambito culturale sia particolarmente rilevante e come le start up debbano crescere ed essere supportate affinché sviluppino la capacità di presentarsi oltre che al mercato locale anche su quelli nazionale e internazionale».